A Natale mi faccio l’aquabike, i consigli di Maurizio Bego

Categorie: Barche e Yacht, Motori
8 Dicembre 2015
A Natale mi faccio l’aquabike, i consigli di Maurizio Bego

Dealer di Sea-Doo e Yamaha, Maurizio Bego vanta nel mondo delle moto d’acqua una profonda esperienza. Ecco i suoi consigli per non sbagliare acquisto.

Maurizio Bego è il titolare di Nautica Bego e dello Yachting Store, entrambi a Verbania, sulle rive del Lago Maggiore, ma è anche dealer dei due principali brand che di fatto si dividono la quasi totalità del mercato delle moto d’acqua che, per la cronaca, ricordiamo è completato anche dall’offerta Kawasaki e Benelli. Nautica Bego è dealer Sea-Doo (oltre che dei fuoribordo e package Suzuki), Yachting Store è concessionario di tutta l’offerta Yamaha Marine, dalle moto d’acqua ai fuoribordo e relativi package.

Bego

Maurizio Bego, cosa scegliere fra “sport” e “cruiser”?

“Può sembrare strano - racconta Maurizio Bego -, ma la domanda attuale di moto d’acqua sembra focalizzata sui due estremi: da un lato le entry-level, con la Spark di Sea-Doo a farla da padrone, e dall’altro sulle supersportive, dove quest’anno a catalizzare l’attenzione sono ancora i modelli della casa americana, che con i loro 300 cv hanno raggiunto un nuovo traguardo in fatto di potenze”.

Bego_Sea-Doo_Spark

“La Spark (nella foto sopra) è una moto che fa categoria a sé - prosegue Bego -, non solo per il prezzo di poco superiore ai 6 mila euro, quindi quasi 4 mila euro in meno di tutto il resto dell’offerta, ma anche per il peso di soli 160 kg che la rendono ideale come tender anche su barche di dimensioni contenute. È in grado di trasportare fino a tre persone e il motore Rotax ha una potenza di una settantina di cavalli, più che sufficienti per divertirsi senza ovviamente pretendere le prestazioni degli altri modelli. Non sorprende quindi che la domanda principale sia da parte di chi è alla ricerca di un tender e vuole sostituire il classico gommoncino con un mezzo sicuramente più divertente.

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“Come già detto, le cruiser sono forse le moto più trascurate dalla domanda - ricorda Maurizio Bego -, ed è un vero peccato perché sono godibilissime e facili da condurre. I prezzi superano la barriera psicologica dei 10 mila euro e questo magari scoraggia i meno determinati, ma le prestazioni crescono di pari misura pur senza richiedere doti particolari per condurle e, soprattutto, divertirsi.
L’offerta Yamaha si avvale quest’anno del nuovo motore TR-1 HO montato sui modelli (già provati da BoatMag, ndr) V1 Sport e VX Cruiser (nella foto sopra) che riesce a combinare prestazioni e peso contenuto per rendere ancora più entusiasmanti queste moto che hanno proprio nello straordinario rapporto peso/potenza uno dei loro segreti.
Le carene dei modelli Cruiser hanno la caratteristica di essere più facili da condurre e di garantire un maggiore comfort di navigazione, quindi perdonano qualche distrazione nelle manovre e sono più morbide sulle onde. A questo proposito imbattibile è il modello GTX di Sea-Doo che ha addirittura un ammortizzatore tra carena e coperta, così da rendere la navigazione ancora più confortevole. Quando alle potenze si parte dai 100 cv per salire fino ai 200 cv, oltre si entra nel modo delle sportive”.

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“Oltre i 200 cv abbiamo i modelli più spinti, pur continuando a trascurare quelli stand-up acrobatici e ormai sempre più riservate a pochi funamboli - racconta Maurizio Bego -. Anche se sono il punto di arrivo di tanti appassionati, quando si avvicina al muro dei 300 cv sono davvero pochi quelli che possono dire di poterli gestire con capacità e soprattutto di saperli sfruttare proprio tutti. È richiesta una discreta competenza, anche se comunque un errore si paga molto meno caro che non con una moto terrestre… testacoda con relativi tuffi sono all’ordine del giorno, ma anche le sensazioni che si provano sono uniche, simili a quelle che possono regalare sull’acqua motoscafi di potenze (e costi) immensamente superiori. Per un moto di questa categoria è richiesto un investimento di almeno 15 mila euro e poi non c’è limite alla salita, perché le evoluzioni, gli accessori e gli optional (su tutti, grande moda del momento, il fly board, il getto d’acqua generato dal motore della moto che proietta in alto l’acrobatico performer) si sprecano quando si punta al massimo. Massimo che oggi è sicuramente identificato dalle Sea-Doo RXP a due posti (nell’immagine sopra) e RXT a tre posti, che con i loro 300 cv fanno sognare tutti gli appassionati, ma anche Yamaha non è molto da meno, anche se per policy aziendale non dichiara le potenze”.

Maurizio-Bego_aquabike_Sea-Doo_WAKE-PRO

“Resta da dire del mercato dell’usato che è ricco di opportunità ma anche di bidoni - conclude Maurizio Bego -. La moto d’acqua per l’uso a cui è sottoposta richiede una continua manutenzione e, se questa non è eseguita secondo le regole, la meccanica ne risente. Certamente meglio le moto usate al lago di quelle marine, ma la buona notizia è che l’avvento delle Spark ha fatto calare sensibilmente le quotazioni e un buon affare si può fare, magari anche contattandomi direttamente perché il “giro” dell’usato è sempre molto vivace.
Vorrei però concludere con un appello: le moto d’acqua sono degli oggetti straordinari, divertenti come pochi a patto che siano usate con attenzione e soprattutto educazione. Pochi cafoni ne hanno rovinato l’immagine e invece le aquabike meriterebbero molta più popolarità. Quindi avvicinatevi a loro senza pregiudizi, ma usatele con discernimento”.

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La redazione di BoatMag

Claudio Russo e Alberto Mondinelli, i fondatori di BoatMag, due giornalisti con una lunga esperienza di lavoro nelle principali testate di nautica.
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