Cesare Cancelli: 5 cose da conoscere per acquistare una barca di alluminio

Categorie: Tecnica
30 Gennaio 2017
Cesare Cancelli: 5 cose da conoscere per acquistare una barca di alluminio

Con Cesare Cancelli, titolare dell’omonima carpenteria nautica specializzata in costruzioni di alluminio, conosciamo i segreti per non prendere fregature.

I vantaggi della costruzione di alluminio sono noti e, per chi ancora non li conoscesse, rinviamo un’altra intervista con Cesare Cancelli che illustra tutti i pregi di questo materiale che, però, un difetto ce l’ha: costa più dei manufatti di vetroresina. Non è un aspetto secondario, soprattutto se non si conosce bene la tecnologia e quindi si corre il rischio di prendere delle fregature. Per evitarle, ecco cinque semplici suggerimenti su cosa verificare se si è in procinto di scegliere una barca in lega leggera.

Cesare Cancelli: “che sia alluminio marino”

L’alluminio marino ha una sua precisa sigla 5083 che individua la lega specifica per impieghi marini. Si tratta di una lega alluminio-magnesio caratterizzata da eccellenti caratteristiche di resistenza all’ossidazione e alla corrosione, buona formabilità e facilita di saldatura, con tutte le precauzioni che il materiale richiede per questa operazione. Ovviamente costa circa il 10% in più di quello normale, ma il suo impiego è imprescindibile e quindi si deve pretendere la certificazione sul materiale usato.

Cesare Cancelli: “la tecnologia di taglio è fondamentale”

Per evitare che il materiale subisca delle deformazioni o degli shock termici è indispensabile che il suo taglio venga effettuato con macchine idonee che non tutte le carpenterie possiedono. Si tratta di macchine per il taglio al plasma ad alta definizione, mentre quelle laser sono destinate a minuterie e piccoli particolari. Per la nautica è ormai abbandonato invece l’ossitaglio, tecnologia superata e ancora utilizzata solo per grandi spessori.

Cesare Cancelli: “la saldatura che sia MIG”

La tecnologia di saldatura MIG (acronimo di Metal-arc Inert Gas) è un procedimento a filo continuo nel quale la protezione del bagno di saldatura è assicurata da un gas di copertura, che fluisce dalla torcia sul pezzo da saldare. Il fatto che sia un procedimento a filo continuo garantisce un’elevata qualità del manufatto e contemporaneamente la presenza di gas permette di operare senza scorie; inoltre, questa tecnologia scalda solo la parte interessata evitando tensioni nella lastra e quindi incurvature. Per verificare la qualità della saldatura è sufficiente osservare il cordone: non deve presentare interruzioni e/o soffiature, ma deve essere uniforme nelle dimensioni e nella sua continuità.
La competenza professionale nella fase di saldatura permette di lavorare con spessori della lastra di alluminio minori e quindi avere una barca più leggera a parità di robustezza. Se si usassero spessori da 5 mm (contro i 2/3 mm) si semplificherebbero le operazioni di saldatura, ma poi la barca peserebbe come una di vetroresina, con tutte le inevitabili ricadute in termini di consumi e prestazioni.

Cesare Cancelli: “piegatura con presse oleodinamiche”

Se la saldatura non deve creare tensioni nel materiale, che lo deformerebbero inevitabilmente, lo stesso obiettivo deve essere perseguito nelle fasi di piegatura. Per questo sono indispensabili delle presse oleodinamiche a controllo numerico che garantiscono un’azione lenta e precisa, anche se in qualche caso si può ricorrere alla calandratura. In generale però le curve del materiale costituiscono una complicazione che spesso si ripercuote sul prezzo finale della barca.

Cesare Cancelli: “senza dimenticare il progettista”

Poi ovviamente la “firma” del progetto deve essere garanzia della sua validità, evitare scopiazzature o talenti sconosciuti tutti da verificare. Già partendo dall’affidabilità del progettista si possono avere delle garanzie sulla costruzione della barca, perché un capace professionista mai si affiderebbe mai a un cantiere improvvisato e poco competente.

Vai anche a leggere la prova del Cancelli Akes 25

 

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Alberto Mondinelli

Alberto Mondinelli, 40 anni di nautica dalle regate di 420 alle gare offshore di Classe 1, e poi addetto stampa dei più importanti team negli anni Novanta e della Spes di Mauro Ravenna nel momento di massimo fulgore della motonautica d’altura. Come giornalista, direttore responsabile di Offshore International e, più recentemente, tester di Barche a Motore.
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