Invictus 200HX, un po’ professional, un po’ glamour

Categorie: I Nostri Test
11 Giugno 2017
Invictus 200HX, un po’ professional, un po’ glamour

Christian Grande è riuscito a dare a questa barca una doppia personalità che promette di accontentare un po’ tutti. Ecco perché Invictus 200HX piace.

Mi trovo sui pontili di Nautica Bertelli, a Paratico sulla sponda Sud del Lago d’Iseo, dealer Invictus per il Centro-Nord Italia, Austria e Svizzera e questa volta ad attendermi c’è un Invictus 200HX. Recentemente avevo provato il suo “gemello diverso” 200FX, sempre motorizzato con un fuoribordo Yamaha F150G. Una barca che, come un po’ tutti gli Invictus, si distingueva per la cura nell’allestimento e del design in particolare, pur proponendo un layout della coperta abbastanza tradizionale. Qui invece Christian Grande ha dato spazio al suo estro e la leggera differenza di prezzo di listino è davvero più che giustificata.

Invictus 200HX, il test

Ma adesso è il momento di staccarmi dai pontili di Nautica Bertelli per dare inizio alla prova. Il lago è un po’ increspato, ma ci vuole ben altro per mettere in crisi la carena del Invictus 200HX: la progressione è eccellente e il nuovo Yamaha si conferma un partner ideale per questa barca. 150 cv è la potenza massima, ma credo che anche qualche cavallo in più sarebbe ben sopportato. Noto che i pesi dichiarati del 200FX e del 200HX sono identici, ma ho qualche dubbio che il rollbar e le ricche dotazioni di bordo non incidano sul dislocamento. Proprio per questo credo che anche un 175 cv sarebbe un’ottima soluzione.

In effetti, rispetto alla prova del 200FX, mancano 500 giri e quattro nodi di velocità di punta, forse la scelta dell’elica era più ottimale nel primo caso, ma è certo che la persona in più a bordo e l’incidenza dell’allestimento un peso l’hanno. In compenso non sembra ci siano ricadute in termini di consumi, che si mantengono contenuti, soprattutto se si ha l’accortezza di ridurre sensibilmente la velocità. Navigare a circa 25 nodi consumando 26 litri/ora mi sembra una soluzione ottimale per la crociera, mentre al limite di planata si scende a 10 nodi e i consumi a 13 l/h a 2800 giri, tutto sommato non è la soluzione economicamente più interessante. Decisa invece l’accelerazione: circa 4 secondi per entrare in planata e una quindicina per raggiungere la velocità massima.

Provo a mettere alla frusta Invictus 200HX con repentini cambi di direzione ma non c’è nulla da fare, la risposta è sempre molto precisa e anche il passaggio sulla nostra scia conferma la bontà della carena, che è sicuramente all’altezza per affrontare moti ondosi ben più formati. Quando alla postazione di guida, non si può che promuoverla a pieni voti, il parabrezza protegge perfettamente e la sistemazione della strumentazione è ottimale per averla sempre sotto controllo, così come la postura di guida. Se questo Invictus 200HX mi era piaciuto subito adesso lo apprezzo ancora di più.

Invictus 200HX, a bordo

Il rollbar, elemento caratterizzante di Invictus 200HX, è di serie e, nonostante l’aspetto massiccio, la costruzione di alluminio verniciato promette di non incidere troppo sul dislocamento. Optional è invece il top, che qui non è montato a differenza del modulo per i pescatori a poppa con vasche del pescato e del vivo oltre al lavello; in alternativa il classico divanetto poppiero con spalliera ribaltabile per trasformarsi in un prendisole. Sotto lo stand-up è ricavato l’alloggiamento della ghiacciaia, ma tra gli optional è previsto anche un frigorifero. Mi piace il tientibene, sempre di alluminio verniciato, che corre lungo quasi tutto il perimetro della barca ma, quello che trovo assolutamente geniale, sono i due cuscini ai lati, che si possono postare dove servono e sono utili anche come seduta.

Della plancia ho già tessuto le lodi e quindi non resta che dare uno sguardo a prua dove il divanetto a V è pronto ad accogliere un tavolino al centro che lo trasformerebbe in una accogliente dinette e, in alternativa, il piano può diventare la base per il solarium prodiero. Bella e comoda anche la seduta frontemarcia, impreziosita dal logo Invictus. Un’ultima annotazione infine per il prezzo che, in considerazione della qualità di questo Invictus 200HX, è davvero molto interessante, direi da primato nel rapporto qualità/prezzo.

I numeri di Invictus 200HX

  • Lunghezza ft ……………………… m 6,10
  • Larghezza ………………………… m 2,40
  • Dislocamento …………………… kg 1.070
  • Motorizzazione ………………… Yamaha F150
  • Potenza massima ……………… cv 150
  • Serbatoio carburante …………… l 150
  • Serbatoio acqua ………………… l 50 (optional)
  • Portata persone ………………… 8
  • Design ………………………… Christian Grande
  • Costruttore …………………… Cantiere Aschenez

Prestazioni

  • 700 giri ………………… 2,2 nodi ………… 1,7 l/h ……… 59 db
  • 1000 giri ……………… 3,6 nodi ………… 4,2 l/h ……… 63 db
  • 1500 giri ……………… 4,9 nodi ………… 5,5 l/h ……… 67 db
  • 2000 giri ……………… 6,3 nodi ………… 8,7 l/h ……… 74 db
  • 2500 giri ……………… 7,0 nodi ………… 12 l/h ……… 75 db
  • 3000 giri ……………… 9,2 nodi ………… 17 l/h ……… 83 db
  • 3500 giri ……………… 17 nodi ………… 20 l/h ……… 86 db
  • 4000 giri ……………… 24 nodi ………… 26 l/h ……… 86 db
  • 4500 giri ……………… 28 nodi ………… 32 l/h ……… 87 db
  • 5000 giri ……………… 30 nodi ………… 39 l/h ……… 87 db
  • 5500 giri ……………… 35 nodi ………… 55 l/h ……… 88 db

Condizioni della prova

  • Lago calmo, carena pulita, carburante 150 l, acqua vuoto, equipaggio 4 persone

Prezzo

  • Invictus 200HX solo scafo ……………………… 19.760 euro (Iva esclusa)

Novità 2018: Invictus 200HX la crossover boat

Mutuare i termini dal mondo automotive è diventata una moda, ma anche un pratico metodo per far capire al grande pubblico la filosofia di un progetto. E, in effetti, il termine crossover ben si addice al nuovo Invictus 200HX, un modello sportivo fuoribordo che si propone di rinverdire la grande tradizione degli open italiani. Nella nuova sigla “H” sta per “hard”, a sottolineare le doti di robustezza di questa gamma capace di soddisfare l’armatore più sportivo, ma al contempo dotata di grande capacità di carico e perfetta anche per comode giornate in mare con la famiglia.

Invictus 200HX nel solco della tradizione

Lo scafo, progettato con forme filanti, punta sulle sue doti velocistiche e la tenuta del mare anche in condizioni estreme. Come ogni modello del cantiere, anche Invictus 200HX beneficia di tutte le consolidate prerogative del cantiere Aschenez e del suo designer Christian Grande, a cominciare dal design originale e innovativo, per arrivare alla cura nella costruzione e realizzazione dei dettagli, senza compromessi in termini di qualità.

si propone di rinverdire
la grande tradizione
degli open italiani

Invictus 200 HX è il primo modello di una nuova gamma che combina qualità tecniche di rilievo a materiali ben lavorati, tubolari di alluminio verniciati dello stesso colore della vetroresina e pelli pregiate, combinati in un nuovo concetto di barca sportiva. Pur avendo una lunghezza di soli 6,10 m e una larghezza di 2,40 m, il nuovo Invictus può montare motori fino a 150 cv e raggiungere una velocità di 36 nodi con un’andatura di crociera di 20 nodi.

Il layout di coperta ruota intorno alla consolle centrale, dotata di un ampio parabrezza contornato da un solido tientibene con funzione anche da rollbar, servita da una seduta di guida standup, eventualmente protetta da un robusto t-top opzionale che si fissa direttamente al rollbar. Nella zona poppiera di Invictus 200HX, l’armatore può optare, al posto del divanetto per i passeggeri, per uno spazio tecnico con vasca del vivo e i cassetti per le esche. Per la cuscineria, come optional, è proposto un elegante color “attack grey”, in tinta con la fiancata.

Il nuovo Invictus 200 HX farà il suo esordio ufficiale al prossimo Cannes Yachting Festival 2017 (12-17 settembre), un appuntamento che il cantiere italiano si appresta ad affrontare in grande stile. Al salone francese saranno infatti presenti anche l’ammiraglia 370GT e la 280 della linea GT, la 240 e la 280 della gamma CX e, per quanto concerne la gamma FX, la 200, 240 e 270.

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Alberto Mondinelli

Alberto Mondinelli, 40 anni di nautica dalle regate di 420 alle gare offshore di Classe 1, e poi addetto stampa dei più importanti team negli anni Novanta e della Spes di Mauro Ravenna nel momento di massimo fulgore della motonautica d’altura. Come giornalista, direttore responsabile di Offshore International e, più recentemente, tester di Barche a Motore.
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