Cesare Cancelli, il “sarto” dell’alluminio

Categorie: Barche e Yacht
6 Giugno 2015
Cesare Cancelli, il “sarto” dell’alluminio

Cesare Cancelli con l’alluminio fa quello che vuole, perché questo materiale, non solo è leggero e totalmente riciclabile, ma permette anche di realizzare barche su misura in ogni dettaglio.

Potrà piacere o non piacere con quella grande tuga, ma intanto l’Akes 700 in allestimento per un cliente svizzero sta nascendo su ogni specifica richiesta del suo futuro proprietario, dalla larghezza che le precise norme dei laghi svizzeri fissano in 2 metri con una tolleranza di pochi millimetri alle soluzioni di coperta, originali ma dettate dalla precise volontà dell’armatore che ha le idee molto chiare su come vorrà utilizzare la “sua” barca.

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“È proprio questo il grande vantaggio dell’alluminio - spiega Cesare Cancelli -, da noi ogni barca non è mai uguale a quella precedente, i clienti hanno esigenze diverse e possono così costruirsi una barca su misura anche se è solo di sei metri. Anzi, a maggior ragione mi verrebbe da dire, quando lo spazio è poco, ottimizzarlo alle proprie esigenze diventa molto importante e l’alluminio permette di realizzare uno scafo indistruttibile, su misura e.. se costa un po’ di più, lo si ammortizza potendo montare motorizzazioni meno potenti e riducendo drasticamente i consumi di carburante”.
Non sono affermazioni tutte da provare. L’armatore di un Akes 20 in allestimento da pesca è pronto ad affermare che l’investimento fatto per la barca è stato interamente ammortizzato in due anni con i risparmi di carburante realizzati rispetto al fisherman di vetroresina che aveva in precedenza e a parità di motorizzazioni (un fuoribordo da 100 cv). Certo ne fa un uso intensivo, quasi quotidiano, ma è pronto a garantire che non c’è mare che la barca non sia in grado di affrontare anche a velocità sostenute ed è diventato l’invidia di tutti i suoi colleghi pescatori, magari dilettanti ma molto attivi.

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Fra tradizione e innovazione

La storia della carpenteria Cancelli inizia nel 1995 sul lago d’Endine, a pochi chilometri dal lago d’Iseo, nella Val Cavallina bergamasca. Per ironia della sorte, fino a quando ha operato sul lago l’azienda non ha avuto nulla a che fare con la nautica, ma si è specializzata e sviluppata come carpenteria industriale. Nel 2000 il trasferimento a Ghisalba, nella “bassa” bergamasca, per avvicinarsi a Milano e al suo hinterland dove gravitavano la maggior parte delle commesse, nel moderno capannone di 1800 mq su un’area di 2500 mq. È qui che quasi per scommessa nel 2012 viene realizzato il primo Akes 19: il progetto è del designer sardo Alessandro Chessa, a cui seguirà il fisherman di 7,50 m Akes 25. A entrambi questi modelli BoatMag ha dedicato due test, mentre l’Akes 20 è una variabile del 19 con spessori maggiori di materiale in carena per poter affrontare ogni tipo di mare. È così che la Cesare Cancelli ha cambiato “pelle”, facendo tesoro dell’esperienza maturata in tanti anni di servizio a numerose realtà industriali, per gettarsi nella nuova avventura della Cesare Cancelli Costruzioni Nautiche.
“La dotazione tecnologica del cantiere è di prima qualità - spiega Cesare Cancelli -: taglio al plasma, saldatrici mig a doppio arco pulsato per scaldare meno e non deformare le lastre di alluminio, cesoie, presse piegatrici, curvatubi e tutte le macchine utensili necessarie alle nostre lavorazioni; così anche il personale è dotato di tutte le qualifiche e i patentini necessari per saldare e lavorare un materiale complesso come l’alluminio. Del resto questo è un ambito dove non ci si improvvisa, o si hanno le competenze o è meglio lasciar perdere. Per esempio, il taglio al plasma con il laser a controllo numerico garantisce una precisione assoluta nella realizzazione dei singoli particolari, dalla fiancata ai singoli portello, ma il suo acquisto impone un ingente investimento come del resto le complesse saldatrici che utilizziamo”.

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Tutti i vantaggi dell’alluminio

In una precedente intervista Cesare Cancelli aveva già ricordato tutti i pregi dell’alluminio e smontato alcuni luoghi comuni su questo materiale ma, oltre a rimandarvi all’articolo in oggetto, ricordiamo quelli che sono i principali vantaggi di una barca di lega leggera.
“Come già detto - precisa Cesare Cancelli -, la leggerezza offre la possibilità di montare motorizzazioni minori, oppure di avere barche più grandi pur montando fuoribordo “senzapatente” da 40 cv senza rinunciare alle prestazioni e consumando meno carburante. Ma la leggerezza non va a detrimento della robustezza che è anzi superiore a un similare prodotto in vetroresina con la possibilità, nei rari casi di urti tali da ammaccare la carena, di potervi porre rimedio riportando la barca al suo stato originale.
Inoltre, adesso che lo smaltimento dei vecchi scafi di plastica sta diventando un problema, l’alluminio è invece riciclabile al 100%, ma non ce ne sarebbe neppure bisogno perché una barca d’alluminio dopo 10 o 20 anni è come nuova, ma anche l’aspetto ecologico è da tenere presente. Per esempio, nelle acque interne le nostre lance di alluminio con motore elettrico sono realmente a impatto zero”.

Visita il sito di Carpenteria Nautica Cesare Cancelli

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Alberto Mondinelli

Alberto Mondinelli, 40 anni di nautica dalle regate di 420 alle gare offshore di Classe 1, e poi addetto stampa dei più importanti team negli anni Novanta e della Spes di Mauro Ravenna nel momento di massimo fulgore della motonautica d’altura. Come giornalista, direttore responsabile di Offshore International e, più recentemente, tester di Barche a Motore.
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