Il costruttore britannico, parte del gruppo del lusso LVMH, presenta il Princess 70, ultimo arrivato nella gamma Flybridge. E' una combinazione di diversi elementi, che ne fanno uno yacht molto equilibrato con un sundeck ampio e proporzionato.

Il Princess 70 si inserisce nella vasta gamma di modelli del costruttore inglese come ammiraglia della famiglia F (per Flybridge, of course). Le linee esterne portano l'inconfondibile family feeling sottolineato dalla forma degli oblò dello scafo (anche se in realtà è più opportuno definirli finestre...).


Ovviamente non si tratta solo dell'aspetto: uno dei requisiti del progetto era la possibilità di vivere lo yacht in modo flessibile e pratico. Questo, e la libertà di effettuare lunghe crociere grazie all'efficienza del progetto.

Partendo dall'alto

Il flybridge di 26 mq offre una grande area pranzo con sedute a forma di U, servita da un wet bar completo di grill. A poppa c'è l'immancabile prendisole, e nei pressi della timoneria una zona salotto che si trasforma anch'essa in solarium. Scendendo sul ponte principale, la posizione arretrata della cucina serve comodamente anche il pozzetto, offrendo la possibilità di scegliere tra due luoghi in cui sedersi per mangiare: uno più socievole e informale all'aperto, e uno più intimo ed elegante nel salone. I due spazi possono essere facilmente separati, grazie alle grandi porte scorrevoli in vetro. Le finestre panoramiche ai lati, poi, riempiono lo spazio di luce naturale. Più a prua del salone ci sono due ulteriori sedute, con uno schermo TV da 49 pollici completo di e sistema di intrattenimento A/V. Una porta laterale consente al pilota di accedere al passavanti, mentre la plancia – dice Princess – sarà dotata della più sofisticata elettronica Raymarine.

Nella parte più riparata dagli sguardi altrui, ovvero la prua, c'è un altro divano con un tavolo e un grande prendisole.

Lo scafo a deadrise variabile offre
elevata portanza e bassa resistenza
idrodinamica, consentendo a

Princess 70 di raggiungere la
planata a velocità relativamente basse

Il ponte inferiore vanta 4 cabine, tra cui un full-beam master a poppa con accesso privato dedicato, una cabina VIP a prua e 2 cabine ospiti doppie a centro barca. Gli oblò citati prima, che appunto possono essere considerati vere e proprie finestre, corrono tutt'intorno ai lati dello scafo e assicurano alle cabine la luce e la ventilazione desiderate su uno yacht di 21 metri. A poppa estrema invece c'è l'alloggiamento della cabina marinaio con il suo bagno.

Lo scafo a deadrise variabile della linea Flybridge è stato sinora garanzia di buon comportamento dinamico ed efficienza, con una stellatura che offre elevata portanza e bassa resistenza idrodinamica: questo consente a Princess 70 di raggiungere la planata a velocità relativamente basse, anche se attendiamo ancora un riscontro strumentale da test in mare. Quanto alle prestazioni assolute, il 70 e dovrebbe raggiungere i 36 nodi con due motori MAN V12 da 1400 cv. Una riserva di carburante da 4.100 litri assicurerà senz'altro una crociera a lungo raggio, allargando le opzioni e la sensazione di libertà quando si lascia il porto.

Princess 70 sarà ufficialmente lanciato a settembre 2018 in occasione del Cannes Yachting Festival, dove probabilmente sarà esposto anche il recente V60. Quanto al nostro Paese, sicuramente i nuovi modelli saranno visibili anche a San Remo presso la sede del nuovo dealer italiano.

Con l’arrivo della bella stagione e il passaggio dei tonni, ecco ricominciare le gare, come il Tuna Game 2018, che mettono nel mirino il grande “pelagico”. Ma non si tratta di catture “con vittime” infatti è previsto il loro rilascio.

“Il tonno rosso ha fatto ritorno in Tirreno” affermano soddisfatti coloro che per anni, per togliersi la soddisfazione di insidiare questo maestoso pelagico, dovevano portarsi in Adriatico. Ed è vero: in quest’ultimo decennio, i tonni sono tornati a fare la loro comparsa lungo le coste tirreniche e, di conseguenza, i pescatori sono tornati a insidiarli anche se con normative decisamente più rigide (le famose quote), che consentono poche catture effettive all’anno, garantendo così il ripopolamento delle acque. Per questo la pesca al tonno, come nel caso del Tuna Game 2018, si pratica con la tecnica del rilascio, o “catch & release”, e tornano a essere organizzate competizioni nelle acque regionali per dar modo ai pescatori di confrontarsi sportivamente, a fronte di premi sempre più importanti, sia in denaro sia in attrezzature, queste ultime messe in palio da importanti aziende.

In Tirreno il Tuna Game 2018

A fine aprile, nelle acque antistanti Capo Linaro, e più precisamente nel tratto di mare compreso tra Santa Marinella e Civitavecchia, ha preso vita un nuovo evento: il Tuna Game 2018, che ha avuto come base logistica Riva di Traiano. I suoi ideatori sono stati Riccardo Fanelli (pescatore di fama internazionale), Andrea Staffieri, Enzo Brannetti e il Circolo Nautico Riva di Traiano con il suo marina. Un evento per pescatori studiato da pescatori, questo il messaggio lanciato al momento dell’annuncio: poche regole, chiare e semplici, in modo da consentire a tutti, anche a chi non è così veterano nella specialità, di divertirsi in questa giornata di gara.

La tecnica di pesca era il drifting (con barca alla deriva) al tonno rosso, cui hanno preso parte una quarantina di equipaggi provenienti sia dal litorale laziale (Ostia, Ladispoli, Santa Marinella, Riva di Traiano e Civitavecchia), sia dall’Argentario, ma anche da Bari e Ortona. Chiaro segnale che questo tipo di gare, se ben organizzate e con il giusto spirito, piacciono. Il tempo favorevole, con un bellissimo clima che a tratti ha fatto dimenticare di essere ancora ad aprile, e una cospicua presenza di tonni nelle acque hanno fatto il resto, rendendo questa giornata “da ricordare”.

Gli strike sono stati veramente tanti, anche se non tutti portati a termine nel modo migliore viste le rotture e le slamate registrate: ma, come detto, accanto ai veterani c’erano anche molti neofiti. Numerosi anche gli avvistamenti in acqua di verdesche, un tipo di squalo la cui presenza in zona non è comune, il che lascia intuire come l’ecosistema marino e i suoi abitanti stiano cambiando.

A fine gara non è stato rapido stilare la classifica definitiva perché le catture valide sono state comunque tante: alla fine il podio ha sancito che al terzo posto si è classificato l’equipaggio Lizard composto da Alfredo Cascone, Francesco Viola, Edoardo Marcucci, Edoardo Marcozzi e Giorgio Cozzolino con due catture e 800 punti; secondo l’equipaggio Arcadia composto da Dario Mandarino, Simone e Andrea Cerutti e Alessandro Pallucca con due prede valide e ben 800 punti. Sul gradino più in alto, l’equipaggio Lunatica composto da Tito Baio, Francesco Coppari, Giacomo Lazzarino e Salvatore Parisella con tre catture valide per un totale di 1.200 punti. Da citare l’esordio, ma non da podio, per l’equipaggio del Suzuki Fishing Team, Al Custom Idefix. Ai vincitori premi molto interessanti, sia in denaro sia in attrezzature fornite dai vari sponsor dell’evento: Garmin Marine, Alutecnos, Borderline, Normic, Jigging Italia, Italcanna, Falcon, Fly Fish, Pratiko, Custom Fishing Bag, Top Game, VMC, Track Line e Acqua del Giglio.

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