Dopo il 370, 290 e 240, ecco il Ranieri International Next 220 SH che gode di tutti gli affinamenti della nuova gamma. L’abbiamo provata con un nuovo Mercury V6 da 200 cv.

Non c’è che dire, la scelta di Ranieri International di lanciare la nuova linea Sundeck partendo dall’ammiraglia ha premiato. Dal primo Next 370 SH si era poi scesi al Next 290 SH, quindi al Next 240 SH e ora è la volta del Ranieri International Next 220 SH a completare l’offerta con un sette metri che è un vero campione di abitabilità e sfrutta al meglio tutte le soluzioni elaborate per i modelli maggiori.

Ranieri International Next 220 SH, il test

La motorizzazione è affidata al nuovo Mercury V6 nella versione da 200 cv, la prima sensazione come usciamo dal porto per affrontare un mare abbastanza mosso è che sia la soluzione ottimale. Sfiorare i 40 nodi in queste condizioni è sicuramente un’eccellente prestazione, anche se in normali condizioni d’uso si dovrà pensare, magari a un mare più tranquillo, ma anche a una barca più carica. Del resto non è la velocità di punta quello che conta in crociera, ma piuttosto le economie di esercizio alle andature scelte con maggiore frequenza: attorno ai 20 nodi i consumi sono decisamente interessanti, tanto da farla individuare come la migliore velocità economica, ma anche sfiorando i 30 nodi si resta su livelli “umani”; al punto che i 16 l/h al minimo di planata a 11 nodi e 2800 giri, può diventare un’opzione da scartare.

I meriti di queste ottime prestazione, rilevate lo ricordiamo con mare mosso, vanno ascritti al Mercury V6, ma anche alla carena del Ranieri International Next 220 SH che conferma di aver ereditato su una misura inferiore tutto quanto di buono c’era da riprendere dalle sorelle maggiori. Nonostante qualche spruzzo di troppo in coperta, la navigazione permette infatti di prendersi tutte le libertà del caso, per arrivare alla conclusione che con questo Next si può affrontare ogni tipo di mare in tutta tranquillità. Con una certa sorpresa noto che, mentre con una navigazione più prudente attorno ai 3 mila giri (quindi sotto i 20 nodi) la barca denuncia una certa instabilità, guadagnando un migliaio di giri, quindi superando i 25 nodi, direzionalità e controllo migliorano decisamente. Siamo quindi allineati alle velocità che avevo individuato come le migliori per i consumi.

Ranieri International Next 220 SH, a bordo

In una recente intervista, Salvatore Ranieri ci ha confermato che la filosofia progettuale del cantiere poggia su alcuni punti fermi: motorizzazioni fuoribordo, carene con redan e costruzione con l’esclusivo sistema di congiunzione tra carena e scafo Active Suspension System. Tutte soluzioni che ritroviamo anche nel Ranieri International Next 220 SH e a queste si aggiungono la capacità di ottimizzare gli spazi che proprio su questo modello, più piccolo degli altri Next, si apprezza ancora di più.

La zona di prua, a cui si accede molto facilmente, è in pratica un grande solarium che va a coprire anche il gavone dell’ancora; il tutto può anche essere considerato una chaise longue grazie al grande cuscino che copre parte della tuga. A prua estrema la delfiniera è ideale per la salita ma anche per i tuffi. Protettivo il giusto il parabrezza senza appesantire il profilo generale, mentre la plancia è ben articolata e offre lo spazio per i monitor di strumentazioni un po’ più evolute degli orologi analogici qui montati.

Il pozzetto prevede le due sedute singole per driver e codriver che all’occorrenza ruotano per dare vita a un’accogliente dinette. Se invece si vuole un prendisole, ecco il sistema ideato da Ranieri International che permette di montarlo senza assi “volanti” per la barca, ma con tutta la struttura nascosta sotto il divanetto di poppa. Le due sedute sui lati sono ribaltabili nella murata, così anche i pescatori potranno disporre di un pozzetto ben sgombro. A dispetto delle sue misure, su questo Ranieri International Next 220 SH si è pensato alle esigenze di tutti gli utenti nautici.

Uno sguardo anche alla cabina che risulta ben più vivibile di quanto ci si potrebbe aspettare: tre posti letto, due a prua e uno trasversale sotto il pozzetto, wc a scomparsa e una buona dotazione di gavoni. Anche qui si apprezza la qualità delle finiture e dei materiali di buon livello e ben lavorati.

I numeri del Ranieri International Next 220 SH

  • Lunghezza ft ……………………………… m 7,35
  • Lunghezza scafo ………………………… m 6,30
  • Larghezza max …………………………… m 2,50
  • Dislocamento senza motori ……… kg 1.200
  • Motorizzazione max …………………… cv 250
  • Motorizzazione min …………………… cv 115
  • Riserva carburante …………………… l 250
  • Riserva acqua dolce ………………… l 40 (optional)
  • Posti letto ………………………………… 3
  • Categoria CE …………………………… C
  • Portata massima …………………… 7 persone

Prestazioni

  • 700 giri ………………… 2,0 nodi ……… 2,0 l/h ……… 54 db
  • 1000 giri ……………… 4,1 nodi ……… 3,2 l/h ……… 65 db
  • 1500 giri ……………… 5,8 nodi ……… 5,8 l/h ……… 67 db
  • 2000 giri ……………… 7,1 nodi ……… 9,9 l/h ……… 69 db
  • 2500 giri ……………… 8,2 nodi ……… 14 l/h ……… 72 db
  • 3000 giri ……………… 16 nodi ………… 21 l/h ……… 77 db
  • 3500 giri ……………… 21 nodi ………… 25 l/h ……… 80 db
  • 4000 giri ……………… 26 nodi ………… 35 l/h ……… 83 db
  • 4500 giri ……………… 29 nodi ………… 41 l/h ……… 85 db
  • 5000 giri ……………… 32 nodi ………… 60 l/h ……… 87 db
  • 5700 giri ……………… 39 nodi ………… 67 l/h ……… 87 db

Condizioni della prova

  • Mare mosso, carena pulita, carburante 180 l, acqua vuoto, equipaggio 2 persone

Prezzi

  • Solo scafo ………………………… da 27.700 euro (Iva esclusa)
  • Mercury V6 200 cv …………… da 18.870 euro (Iva compresa)

In una piovosa Hangzhou Abu Dhabi sigla un'altra doppietta con Torrente e Al Mansoori primi, ora in testa alla classifica. Secondi in gara i loro compagni di Abu Dhabi 5, seguiti da Dubai Police che perde la vetta.

Il team Abu Dhabi finora può certamente dirsi soddisfatto della trasferta cinese: quattro gare, quattro vittorie, due doppiette, sette podi. Difficile sperare di più.

E alla fine di gara due sul fiume Qiantang di Hangzhou, quarta tappa del mondiale 2018 UIM XCAT World Championship, arriva finalmente il risultato che conta di più: con la vittoria di oggi Abu Dhabi 4 di Faleh al Mansoori e Shaun Torrente conquista il primo posto in classifica generale, per la prima volta nella stagione. Il vantaggio è di nove punti sul team Dubai Police di Nadir bin Hendi e Arif al Zaffein.

La gara è stata relativamente tranquilla per l'equipaggio della barca 4, almeno a osservare dall'esterno. I momenti più delicati, ovvero la partenza e la prima virata, sono stati gestiti nel migliore dei modi dai due e da quel momento si trattava solo di crearsi un gap sugli inseguitori e fare i due long lap nel momento giusto. Esattamente quello che hanno fatto: questo è valso loro la vittoria e gli agognati 35 punti in palio per ogni gara XCAT World Championship.

Dietro tuttavia non è stato così semplice: 222 Offshore di Darren Nicholson e Giovanni Carpitella partiva seconda, ma una perdita di potenza da un motore li faceva scivolare in quarta piazza, mentre Jan Trygve Braten and Pål Virik Nilsen di Team Australia lamentavano problemi con un motore: due volte spento, due volte riavviato, ma alla fine causa di una ottava posizione che li spinge di forza fuori dalla corsa mondiale.

L'attenzione era naturalmente su Dubai Police, con Bin Hendi e Al Zaffein costretti a recuperare dalla P6 per difendere la loro leadership mondiale da Abu Dhabi 4. I due hanno fatto del loro meglio, e giro dopo giro, aiutati da una buona strategia, sono riusciti a risalire fino al terzo posto. Ma non oltre: e così il vertice mondiale è perso.

Quanto agli altri, la gara si può definire soddisfacente per New Star ( Dmitry Vandyshev e Mikhail Kitashev), per Videx (Dani Martignoni e Alfredo Amato), e anche per Yacht Club Como (Nico Caldarola e Serafino Barlesi), rispettivamente in quinta, sesta e settima piazza.

Pastamato (Joakim Kumlin e Andrea Comello) chiude nona nonostante la perdita di potenza da un motore, seguita da Kuwait (Moustafa al Dashti e Abdullateef al Omani) che sconta una penalità per aver varcato il gate sbagliato in partenza. Dietro di loro Hi-Performance Italia di Giuseppe Schiano e Francois Pinelli che, partiti quinti, hanno lamentato un grande problema al primo giro tanto da scivolare nelle retrovie fino al ritiro prima del termine. Purtroppo ancora ferma Swecat di Sebastian Groth ed Erik Stark, dopo la rottura del piede (e della trasmissione) di sabato mattina e l'impossibilità di effettuare la riparazione: come tutti gli sport, anche questo XCAT World Championship riserva gare vittoriose ma anche giornate amare.

Seguendo le richieste del mercato, il costruttore giapponese introduce I nuovi modelli di Yamaha Waverunner. In particolare la serie FX viene rinnovata completamente, e arriva il nuovo modello EXR.

Secondo i proprietari, è la presenza di caratteristiche tecniche avanzate a fare la differenza quando si tratta di scegliere una moto d'acqua, dando la certezza che stanno comprando il meglio in termini di innovazione e prestazioni. Per questo motivo, Yamaha ha deciso di introdurre molti cambiamenti nella sua gamma di jet-ski Yamaha Waverunner.

FX: quasi tutto nuovo

L'ultima generazione della serie FX ha subito un completo re-design in molte aree chiave e l'adozione delle più recenti tecnologie. Cominciamo con il nuovo aspetto delle fiancate, che riflette pienamente lo stile della gamma FX ma conferisce un aspetto più fresco. Ma non è questo il principale cambiamento.


Ora lo Yamaha Waverunner FX dispone di funzioni di controllo elettronico che vanno dal controllo RiDE, tipico Yamaha, al sistema di accelerazione elettronica con Reverse Traction Control, Cruise Assist, modalità No Wake a 3 posizioni, per finire con il sistema di trim elettronico per modifiche di assetto istantanee.
Un'altra innovazione è una novità del settore: stiamo parlando del cosiddetto schermo touch a colori CONNEXT che sostituisce strumenti e comandi. Fornisce informazioni chiare e concise e consente di interagire con il mezzo e controllarlo in un modo decisamente pratico.
Ancora, il sistema Multi-Mount consente di portare a bordo speaker audio, o un GPS / fish finder o persino una tazza di caffè e averli sempre stabili e a portata di mano.
Anche lo scafo è cambiato, con un progetto nuovo che promette di offrire più comfort, migliore stabilità dinamica, sterzo neutro e una maneggevolezza più intuitiva.


Nella lunga lista di modifiche, dobbiamo poi menzionare una piattaforma di accesso a poppa più morbida, più larga e più profonda, corredata di due maniglie, il sistema di auto-svuotamento del pozzetto piedi e un maggiore spazio a bordo per stivare gli oggetti, con alcuni comparti a tenuta stagna. Infine, come è facile intuire, la rinnovata serie FX si caratterizza per nuovi schemi di colori esterni.

EXR: prestazioni accessibili

Modello inedito per il 2019, l'EXR offre alta velocità e maneggevolezza con l'ambizione di alzare il livello della definizione “prestazioni accessibili”.
La serie EX è stata considerata un mezzo di riferimento in termini di costi e rapporto qualità-prezzo. Ora la versione sportiva EXR si unisce alla famiglia. È un jet-ski potente con alcune caratteristiche peculiari, come un nuovo design di scafo e murate che utilizza il materiale ultraleggero NanoXcel2, migliorando quindi velocità, accelerazione e maneggevolezza. Come tipico dei Yamaha Waverunner, anche il nuovo EXR sfoggia la tecnologia RiDE, ma non è finita qui. Cosa c'è ancora? Beh per esempio un serbatoio carburante di 50 litri, o misuratori LCD colorati con diverse funzioni, o il sedile a due livelli per guidare da solo o con amici, il vano portaoggetti, il gancio di traino, le comode piattaforme di risalita e un aggressivo schema di colori e grafica.

Non solo...

Infine, la gamma 2019 di Yamaha Waverunner porta anche alcune modifiche ai modelli GP1800R e VXR, al fine di aumentarne ulteriormente le prestazioni. Pedane di pilotaggio ispirate alla gara e griglie di aspirazione modificate, conferiscono a entrambi i modelli una maneggevolezza più agile, insieme a una migliore tenuta in acque mosse e agilità in virata.

La GP1800R adotta già l'ultraleggero NanoXcel2, ma ora questo materiale viene utilizzato anche sul VXR, dando gli stessi vantaggi di accelerazione, velocità e handling. A sottolineare tutte le modifiche, sono infine disponibili nuovi colori e motivi per lo scafo.

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