Un gommone di nove metri può fare impressione se non si è abilissimi a governare, ma con il joystick iDock Evinrude anche il BWA Sport 28 GTO è addomesticato.

In manovra le dimensioni non devono più spaventare, anche se si è al timone di un gommone di nove metri come il BWA Sport 28 GTO e si hanno a poppa due possenti Evinrude G2 per un totale di 300 cv. A peggiorare la situazione è la darsena del salone nautico di Genova, intasata di barche che entrano ed escono in prova e dai ragazzini delle scuole che incrociano bordi con derive a vela incuranti del gran traffico. Esiste un test migliore per il joystick iDock Evinrude? Proprio no, e lo metto subito alla prova.

BWA Sport 28 GTO con iDock Evinrude, il test

Per una volta inizio già dall’avanporto, appena staccato dal molo Evinrude. Al centro dell’attenzione non è ancora il BWA Sport 28 GTO e neppure i due Evinrude G2 150, ma piuttosto l’iDock Evinrude, cioè il joystick che li correda. Novità di inizio stagione 2018, l’avvento di questo utile accessorio ha semplificato la vita a tanti diportisti e le facili evoluzioni tra le tante barche e gli aspiranti velisti confermano in pieno la sua efficienza. Accostare o ruotare su se stessi diventano manovre di una semplicità disarmante e trasmettono al driver una sensazione di totale controllo del gommone. Anche se si esagera un po’ con la pressione e quindi i motori prendono un po’ troppi giri, basta rilasciare il joystick perché tutto torni sotto controllo. Semmai il consiglio è quello di agire con molta delicatezza, perché la sensibilità è elevata e quindi non c’è bisogno di manovre brusche, basta muovere il comando con leggerezza e il gommone, docile docile, seguirà i comandi.

Verificato il joystick iDock Evinrude, è adesso il momento di andare in mare aperto a provare il BWA Sport 28 GTO e i due Evinrude G2 da 150 cv l’uno. Il gommone piace per il buon piglio ad affrontare un mare abbastanza complesso a causa dell’onda e delle tante scie delle barche in prova. Anche in prossimità dei 40 nodi la direzionalità è buona e l’impatto con le onde è deciso, anche se lo scafo trasmette un rimbombo un po’ anomalo che può lasciare perplessi. Volendo stringere le virate la reazione del BWA Sport 28 GTO è perfetta, reagendo bene all’esuberanza dei due Evinrude che, in effetti, insieme hanno una potenza un po’ superiore a quella consigliata. Alla luce di questa considerazione i 41,6 nodi toccati si possono considerare un po’ scarsi, soprattutto se confrontati con un’accelerazione davvero bruciante: in 3,5” siamo in planata e in 6,5” a 30 nodi. Interessanti i consumi, soprattutto se si ha l’accortezza di attestarsi su una velocità da crociera attorno ai 30 nodi, meglio ancora al limite della planata tenuto a un regime davvero basso: poco meno di 2 mila giri a quasi 8 nodi, ma consumando solo 15 l/h.

BWA Sport 28 GTO, a bordo

Quando lo spazio è generoso è facile distribuire gli elementi di bordo in modo razionale per garantire una comoda navigazione agli ospiti. Il BWA Sport 28 GTO non batte strade nuove, ma svolge alla perfezione il compito di proporre un gommone open nel senso più stretto del termine. I due divani a U di poppa e di prua per certi versi sono simili ed entrambi permettono una rapida trasformazione in dinette o solarium a tutto baglio. In quello di poppa c’è anche la spalliera reclinabile per aumentare l’area utile e facilitare l’accesso alle due plancette ai lati dei fuoribordo, invece quello di prua si prolunga fin sopra il gavone del verricello, anche se quest'ultimo è a vista al centro del musone prodiero.

A completare l’arredo di bordo provvede il doppio elemento centrale: la plancia con il joystick iDock Evinrude in bella vista è ben allestita, al primo impatto la sua struttura sembra piuttosto ingombrante, ma in navigazione se ne apprezza l’ergonomia e la visibilità è sempre ottima come la protezione dall’aria. Sulla parte anteriore è ricavata una seduta frontemarcia e il tutto si ribalta per dare accesso al locale wc. La seduta a centro barca offre invece la doppia possibilità di guida e, ribaltandosi, propone una vasca e un tagliere, ma è facile immaginare che le possibilità di allestimento siano varie in funzione dei gusti dell’armatore.

I numeri di BWA Sport 28 GTO

  • Lunghezza ft …………………………… m 9,00
  • Lunghezza scafo …………………… m 8,45
  • Larghezza ……………………………… m 3,30
  • Diametro tubolari ………………… m 0,65
  • Numero compartimenti ………… 6
  • Dislocamento a vuoto …………… kg 1.800
  • Motorizzazione max……………… cv 2x200
  • Motorizzazione consigliata …… cv 250
  • Motorizzazione min ……………… cv 150
  • Serbatoio carburante …………… l 365
  • Serbatoio acqua …………………… l 72
  • Portata persone …………………… 20

Prestazioni

  • 500 giri …………… 1,6 nodi ……… 2,0 l/h ……… 62 db
  • 1000 giri ………… 4,1 nodi ……… 4,4 l/h ……… 68 db
  • 1500 giri ………… 6,0 nodi ……… 8,2 l/h ……… 70 db
  • 2000 giri ………… 7,4 nodi ……… 15 l/h ………… 76 db
  • 2500 giri ………… 12 nodi ………… 24 l/h ……… 83 db
  • 3000 giri ………… 19 nodi ………… 28 l/h ……… 86 db
  • 3500 giri ………… 23 nodi ………… 38 l/h ……… 88 db
  • 4000 giri ………… 28 nodi ………… 50 l/h ……… 88 db
  • 4500 giri ………… 32 nodi ………… 66 l/h ……… 89 db
  • 5000 giri ………… 35 nodi ………… 82 l/h ……… 90 db
  • 5600 giri ………… 42 nodi ………… 97 l/h ……… 93 db

Condizioni della prova

  • Mare leggermente mosso, carena pulita, carburante 350 l, acqua 50 l, equipaggio 2 persone

Prezzi

  • BWA Sport 28 GTO solo scafo ……………… 59.500 euro (Iva esclusa)
  • Evinrude G2 150 ………………………………… da 15.799 euro (Iva inclusa)

Garmin ha già presentato una prima tranche delle sue novità di prodotto per il 2019. Ma l’anno che sta per arrivare ha portato novità anche a livello manageriale, che vede Andrea d’Amato, già responsabile dello sviluppo del mercato italiano di Garmin Marine, volare per l’Europa con una nuova carica, quella di Emea Business Development Manager Marine.

Al di là delle definizioni sempre più complicate delle qualifiche manageriali, Andrea D’Amato avrà il compito di portare a livello europeo ciò che di buono e, perché no, anche di innovativo, ha fatto in Italia in termini non solo di puro business aziendale ma (soprattutto per ciò che può interessare di più i fruitori dei prodotti della casa americana), anche in termini di vera evoluzione della strumentazione elettronica Garmin.

Un esempio lo possiamo individuare nella politica di acquisizioni di aziende ad alto contenuto tecnologico, messa in atto da Andrea d’Amato, per integrare la loro tecnologia con quella di Garmin e ottenere dunque prodotti estremamente evoluti e sempre più completi sotto un unico brand, quello appunto di Garmin.

È stato il caso dell’acquisizione di Navionics (leggi qui), i cui dati, molti dei quali di proprietà esclusiva, sono ora strategicamente messi insieme a quelli della cartografia BlueChart sviluppata da Garmin per offrire una mappatura di una completezza senza precedenti. E guarda caso, proprio come novità di quest’anno, Garmin Marine ha presentato la nuova generazione della cartografia BlueChart, la G3 (leggi qui).

             

Si può citare anche il caso dell’acquisizione di Trigentic (leggi qui), società specializzata in prodotti, soluzioni e servizi nel mercato dei sistemi integrati e dell’alimentazione per imbarcazioni con il marchio EmpirBus.

Insomma, accanto a un’Europa che sta incendiando le cronache economiche e politiche del nostro Paese, c’è un’Europa che ha ancora molto da dare in termini di sviluppo di prodotti di nuova generazione, che poi saranno quelli che, auspicabilmente presto, ci arriveranno fra le mani con funzioni che al momento forse non possiamo nemmeno immaginare.

Dall’Italia all’immensa
Europa per fare
“campagna acquisti”,
ma non solo, a tutto
vantaggio dell’evoluzione
dei prodotti della
next generation di Garmin

Non sarà certo una passeggiata per il nuovo manager europeo, ma se Andrea D’Amato è il primo, e dunque l’unico, italiano a essere stato chiamato dalla casa madre americana per accomodarlo nell’immensa Europa a sviluppare le strategie europee di crescita di Garmin, significa che il valore manageriale è di alto spessore, senza bisogno di stare a elencare le molteplici esperienze acquisite nel corso della sua carriera.

Andrea D’Amato comunque ha 56 anni ed è approdato in Garmin nel 2011 dopo dieci anni trascorsi in Deck Marine SpA come Key Account Manager.

Con il nuovo incarico di Emea Business Development Manager Marine, lascia il ruolo di Sales & Marketing Manager della divisione Marine di Garmin Italia, che ora viene distribuito su due persone, tanto giovani quanto di lunga esperienza.

Simone d’Aiuto diventa il Sales Manager di Garmin Italia divisione Marine, mentre Carlo Brevini è il nuovo direttore Marketing e Comunicazione della sede italiana di tutti i settori merceologici in cui opera Garmin (Automotive, Sport & Fitness, Outdoor, Aviazione e, naturalmente, Marine).

Simone d’Aiuto, 39 anni, è entrato in Garmin nel 2012 come Key Account Marine e oggi raccoglie il nuovo incarico che lo vede a capo del settore e del team di vendite della divisione Marine di Garmin Italia. È il risultato di una continua azione, con la guida di Andrea D’Amato, che gli ha permesso in prima battuta di accumulare esperienza nelle vendite e, successivamente, di fare la sua parte in modo molto costruttivo, insieme al team di Garmin Marine Italia, nell’attività di sviluppo del business e di valorizzazione del brand, tanto che oggi Garmin registra un fatturato triplicato negli ultimi sette anni.

Carlo Brevini è ancora più giovane, ha solo 30 anni (appena compiuti), ma è già stato messo a capo di tutto il marketing e la comunicazione di Garmin Italia a soli tre anni dal suo approdo in azienda, dove è arrivato per supportare D’Amato in questi ambiti. Brevini sa muoversi molto bene nelle grandi aziende di caratura internazionale, del resto nel suo curriculum ci sono trascorsi in Colmar, Lacoste e Heineken, e se questo da un lato gli ha permesso di entrare di buon grado in Garmin per la divisione Marine, dall’altro lato gli ha dato modo di affrontare con maggiore scioltezza tutto il carico di lavoro che un brand di questa portata richiede per mantenere l’immagine sempre ad alto livello. Gestire i testimonial e i brand ambassador con tutte le loro attività di promozione, seguire l'ufficio stampa e far fonte alle richieste degli utenti sono solo alcuni dei rami in cui Carlo opera e ora lo fa con il massimo ruolo di responsabilità, moltiplicato per tutte le branche di Garmin, e un team in più da gestire: il suo staff di collaboratori.

Insomma, un operato, quello di Carlo Brevini e di Simone D’Aiuto, che non è passato inosservato all’amministratore delegato di Garmin Italia, Stefano Viganò, il quale ha deciso di premiare le risorse interne affidando ruoli di grande responsabilità a due "giovanotti”, che ora dovranno fare maggiore appello a tutta la loro maturità intellettuale e manageriale.

A tutti i nuovi manager i migliori auspici e in attesa di toccare con mano i futuri prodotti che deriveranno dalle nuove strategie di Garmin, guardate qui cosa è già pronto sul mercato come novità 2019.

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