Jeanneau Velasco 43: una barca “double face”

Categorie: I Nostri Test
10 Settembre 2014
Jeanneau Velasco 43: una barca “double face”

Metà navetta, metà motoryacht, il Velasco 43 va a colmare un “buco” nell’offerta Jeanneau dove mancava una barca molto abitabile, efficace in semidislocamento come in planata.

Di solito le “vie di mezzo” corrono il rischio di scontentare un po’ tutti, diamo quindi atto a Tony Castro di aver saputo far convivere due anime in un progetto che potrebbe essere il capostipite di una nuova filosofia dell’andar per mare. Una barca versatile, molto abitabile, veloce quando necessario, tranquilla e “risparmiosa” se ci si vuole rilassare cioè, si spera, nella maggioranza delle situazioni. Mentre

Dico la mia idea: mi piace la tuga, con il fly ben dissimulato, il parabrezza verticale e la superficie vetrata importante ma, proprio per accentuare il taglio “navetta” del Velasco 43, mi sarebbe piaciuta una prua più compatta, più retrò, che avrebbe anche strizzato l’occhio alle mode più recenti. Tony Castro ha invece preferito uno slancio deciso, ma con una sorta di bulbo sotto la linea di galleggiamento per le andature dislocanti, mentre le ampie vetrate dell’opera morta ben si inseriscono nel profilo. Condivisibile invece la scelta dei motori arretrati con V-drive e linea d’asse, manca il joystick ma non è grave.
Nel frattempo Jeanneau ha presentato il Velasco 43F (foto sotto) dove il parabrezza, e quindi il profilo della tuga, diventa inclinato come nella quasi totalità dei motoryacht, una scelta che non condivido e che toglie personalità alla barca omologandola alla quasi totalità dell’offerta attuale. Ma se è stata fatta ci saranno stati precisi motivi commerciali…

Jeanneau Velasco 43F

La coperta

La possiamo definire la parte migliore del Velasco 43: personalità, abitabilità e razionalità si esprimono ai massimi livelli e anche l’estetica ne esce con il massimo dei voti. Merito soprattutto di due elementi più significativi: la grande vetrata che caratterizza la tuga donando una luminosità straordinaria agli interni e l’ampia superficie a disposizione sul fly, sfruttata al meglio per creare almeno un paio di ambienti ben vivibili.
Sul ponte principale il pozzetto offre un ampio spazio poppiero che poteva essere sviluppato con più attenzione, invece la superficie disponibile è occupata da un divanetto a poppa che incorpora l’alloggiamento della bombola del gas e della zattera di salvataggio, non è previsto un tavolo e tutto sommato non se ne sente il bisogno visto che ce ne sono due in quadrato e uno sul fly. Lo spazio è invece usato per dare una comoda inclinazione alla scala di accesso al ponte superiore e ai due passavanti laterali (più largo quello di dritta che misura 31 cm contro la ventina di quello di sinistra) che portano a prua dove si trova un doppio prendisole (volendo lo si può trasformare in uno unico davvero enorme) mentre il verricello dell’ancora e il gavone della catena sono sotto il piano di calpestio.

Jeanneau Velasco 43Jeanneau Velasco 43Jeanneau Velasco 43Jeanneau Velasco 43

Salgo sul fly per scoprire un altro mondo, peccato piova e quindi non ne posso approfittare, ma l’ambiente è molto accogliente e lascia immaginare delle splendide giornate di sole e relax. Per l’abbronzatura c’è il solarium doppio a poppa, a sinistra un’ampia dinette servita dal mobile cucina proprio di fronte, mentre il driver ha a disposizione una completa plancia dotata pure di un divanetto a sinistra per chi vuole seguire da vicino la navigazione. A pruavia c’è anche spazio per tre finestre che apprezzerò come metto piede in quadrato.

Gli interni

La vetrata in quattro elementi scorrevoli crea una totale continuità tra quadrato e pozzetto e questo fa apprezzare ancora di più la chiase longue che si allunga sulla sinistra di fianco allo stretto mobile che nasconde la tv a scomparsa. Di fronte troviamo una classica dinette trasformabile in cuccetta doppia e sui prossimi modelli potrebbe essere allestito anche un separé che permetta di renderla indipendente rispetto alla zona cucina/plancia, per creare una terza cabina in totale privacy.
La plancia coperta di dritta ha l’accesso laterale sul passavanti, comodo in fase di attracco ma anche per avere un ulteriore collegamento con l’esterno; a sinistra una raccolta zona cucina con un’ampia finestra per l’evacuazione dei fumi. La giornata è piovosa eppure la luminosità all’interno è eccellente grazie anche alle tre finestrature nel cielo a pruavia del fly citate precedentemente, ma soprattutto per le generose vetrate che circondano tutto il quadrato. Tanta la vetroresina a vista, soprattutto nella zona della plancia, il risultato estetico è buono, ma certo legni e pelle darebbero ben altro calore all’insieme. Per i pavimenti poca moquette, ma un più pratico pagliolato che nasconde due enormi gavoni: verrebbe da chiedersi perché tanto spazio non sia stato usato per una terza cabina, ma in effetti le tante opportunità di utilizzo si possono rivelare anche più utili di due posti letto di fortuna. C’è davvero posto per tutto, dalla lavatrice ai parabordi, ma anche per parte della cambusa, la cantinetta e tante altre dotazioni.

Jeanneau Velasco 43Jeanneau Velasco 43Jeanneau Velasco 43Jeanneau Velasco 43

Sul ponte inferiore due le cabine: quella matrimoniale è a prua ed è destinata all’armatore, mentre quella per gli ospiti a cuccette singole appaiate è a dritta. Per entrambe bagno dedicato sempre con doccia separata di generose dimensioni. Anche qui tanta la vetroresina a vista, ma ben lavorata e abilmente dissimulata dalle essenze chiare, per un risultato finale di buon livello.

Il test

Per una barca a “tutto range” la velocità che la brochure indica come “a lungo raggio”, cioè in assetto semiplanante, è importante almeno quanto quella di crociera, mentre quella massima riveste davvero poca importanza. La giornata a Cannes non è delle migliori: piove insistentemente e il mare è mosso da un’onda lunga non troppo accentuata che non mette in difficoltà la carena del Velasco, ci proverò con qualche attraversamento di scia.

La motorizzazione è affidata a due Cummins QSB da 6,7 litri e 380 cv con V-drive che sono l’unica scelta possibile e rispondono perfettamente allo spirito della barca, anche perché sono motori di ultima generazione a basse emissioni e con consumi davvero ridotti. Montati a poppa non pregiudicano l’assetto se si ha l’accortezza di lasciare qualche tacca di flap per evitare che la barca navighi troppo appoppata.

La particolare conformazione della prua sembra sortire l’effetto sperato e la navigazione è dolce a tutte le velocità, solo in alcuni passaggi sulla scia di un’altra barca l’impatto è piuttosto secco, ma pur sempre nella norma. La planata è raggiunta poco sopra i 2000 giri e poi è mantenuta a questo regime a una velocità di 12,4 nodi (proprio quella definita a “lungo raggio”) e un consumo di 68 l/h in linea con quanto dichiarato dal cantiere.
La velocità di crociera è invece fissata dal cantiere tra i 22 e 24 nodi, quindi attorno ai 2800 giri con un consumo di poco superiore ai 100 l/h, che non sale neppure di tanto se si va alla velocità massima che tocco a 27,3 nodi poco sopra i 3000 giri e meno di 130 l/h di consumo.
Provo a virare e il timone, piuttosto pastoso, mi permette raggi di virata decisamente stretti considerando che abbiamo una trasmissione a linea d’asse, mentre una nota di merito va data alla rumorosità che, complici anche i motori montati decisamente a poppa grazie al V-drive, è su ottimi livelli, di poco superiori ai 70 db in quadrato e meglio ancora nelle cabine. Se poi si sceglie di navigare più tranquilli non solo ci sarà meno rumore, ma anche i consumi saranno di livello assoluto.

Test BoatMag

Caratteristiche tecniche
Lunghezza ft ………………… m 13,70
Lunghezza scafo ………………… m 11,98
Larghezza ………………… m 4,13
Pescaggio ………………… m 1,17
Dislocamento ………………… kg 10761
Motorizzazione max ………………… cv 380x2
Serbatoi carburante ………………… l 1170
Serbatoi acqua ………………… l 400
Posti letto ………………… 4+2
Portata persone ………………… 12
Categoria CE ………………… B

Prestazioni
600 giri ……… 3,7 nodi ……… 2,4 l/h ……… 57 db
1000 giri ……… 6,5 nodi ……… 11 l/h ……… 65 db
1500 giri ……… 8,7 nodi ……… 24 l/h ……… 70 db
2000 giri ……… 12,4 nodi ……… 68 l/h ……… 71 db
2500 giri ……… 18,1 nodi ……… 85 l/h ……… 72 db
3050 giri ……… 27,3 nodi ……… 129 l/h ……… 74 db

Autonomia teorica in ore (con riserva 10%)
1500 giri ……… 43 ore 40’
2000 giri ……… 15 ore 25’
2500 giri ……… 12 ore 20’

Condizioni del test
Mare calmo, temperatura 19 °C,
carburante l 700, equipaggio 7 persone,
Pulizia carena pulita

Prezzo ………………… 331.700 euro, tasse escluse

Costruttore: Jeanneau (F)

Visita il sito di Jeanneau

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Alberto Mondinelli

Alberto Mondinelli, 40 anni di nautica dalle regate di 420 alle gare offshore di Classe 1, e poi addetto stampa dei più importanti team negli anni Novanta e della Spes di Mauro Ravenna nel momento di massimo fulgore della motonautica d’altura. Come giornalista, direttore responsabile di Offshore International e, più recentemente, tester di Barche a Motore.
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