Evoluzione Mercury! Ecco il Mercury Racing 360 Apx, il nuovo fuoribordo da competizione

Categorie: Motori
15 Settembre 2020
Evoluzione Mercury! Ecco il Mercury Racing 360 Apx, il nuovo fuoribordo da competizione

Il mondo delle competizioni ha un nuovo rombo, ed è quello del Mercury 360 APX, il nuovissimo fuoribordo, e il primo della neonata serie Mercury Racing Apex, che il costruttore americano ha appena lanciato su scala mondiale con un video diffuso sui social via web.

Brunswick si espande nel mondo delle competizioni Formula One con la nuova serie Mercury Racing Apex, di cui questo 360 Apx è il modello di apertura.

Il nuovo Mercury Racing 360 Apx è un V8 a quattro tempi ed è progettato apposta per equipaggiare le barche Formula One del campionato mondiale Uim F1H20, che è il campionato fra i più quotati nel mondo delle gare su circuito chiuso con pilota singolo.

Un primo sguardo all'interno del motore

Nel video in alto, il general manager di Mercury Racing, Stuard Halley, racconta nei dettagli le caratteristiche e le peculiarità del nuovo Mercury Racing 360 Apx, ma prima del suo intervento parla il motore direttamente, perché il filmato apre proprio col suo rombo che, se ascolterete al massimo volume, saprà toccare le corde giuste per darvi un brivido di emozione.

Intanto qua possiamo anticipare che il motore è un V8 da 4,6 litri aspirato, che presenta un'architettura a doppia camma in testa con quattro valvole per cilindro e collettore di aspirazione a corsa ridotta, accoppiato a un sistema di induzione ad aria fredda.

Il rapporto di compressione 11: 1 aumenta la coppia e porta il regime di rotazione massimo a 7000 giri/min.

Il Mercury Racing 360 Apx è dotato anche di un overdrive posizionato tra l'albero motore e il cambio, per aumentare la velocità di rotazione degli ingranaggi e portare l'elica fino a 9600 giri/min, che è il regime ottimale per le corse del circuito di Formula One.

Anche la sezione centrale da 12 pollici del Mercury Racing 360 Apx è progettata specificamente per le applicazioni su barche di Formula One, con un albero di trasmissione a carter umido strutturale e il power trim e lift integrati con pompe remote.

Il cambio è l'evoluzione del Mercury Racing Super Speed Master, con trasmissione diretta, senza folle o retromarcia.

Un controllo digitale offre un comportamento fluido e preciso dell'acceleratore. E poi c'è lo scarico sopra l'acqua, che fra i vantaggi tecnici, offre anche un rombo emozionante e di tutto rispetto per un motore da competizione.

L'evoluzione della Formula One dal tradizione due tempi al quattro tempi

Storicamente le scuderie di Formula One hanno sempre adottato motori a due tempi, ma il nuovo Mercury Racing 360 APX ha aperto la strada per un passaggio diretto al quattro tempi, non solo perché "assorbono" meglio tutta la tecnologia di ultima generazione, ma anche perché il quattro tempi ha emissioni di scarico decisamente più basse, e l'inquinamento ambientale è diventato elemento di sensibilità nel mondo della F1 H20, che si è posta a sostegno della sostenibilità.

Che cos'è la F1 H20

F1H2O è la serie internazionale "ammiraglia" di gare di motonautica su circuito costiero monoposto. È un campionato altamente competitivo ed estremamente impegnativo; rischioso ma al tempo stesso divertente, è una fonte inesauribile di adrenalina ed è considerato uno degli sport più spettacolari ed emozionanti, che mette a confronto catamarani in grado di effettuare tornanti alla boa a 145 km/h e di sfrecciare sui rettilinei a 225 km/h.

Il Mercury Racing 360 APX è anche un motore leggero, con la calandra in fibra di carbonio e varie parti del motore riviste per ridurre ulteriormente il peso. E, sebbene sia stato creato per le corse, la progettazione di questo motore ha tenuto in considerazione una maggiore durata di vita e una manutenzione ridotta.

Che arrivi magari una versione "edulcorata" per il diporto, un po' più pompata del 350 ma non potente come il 400?


Scopri tutto il mondo Mercury Racing nel sito ufficiale



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Claudio Russo

Inizia nella nautica, che poi lascia per fare esperienze in vari altri settori della comunicazione. Diventa giornalista e passa nella sfera dello sport, dove ha partecipato anche alla realizzazione di alcuni fra i primi siti d'informazione in ambito calcistico e delle Olimpiadi di Sydney 2000. Nel 2002 torna nella nautica come caporedattore di un mensile fino alla nuova sfida raccolta nel 2013 con BoatMag.
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