Tohatsu MFS40 e BWA Sport 17, l’essenza della nautica

Categorie: I Nostri Test
4 Gennaio 2016
Tohatsu MFS40 e BWA Sport 17, l’essenza della nautica

Non sono novità, ma il Tohatsu MFS40 e il BWA Sport 17 costituiscono ugualmente un’accoppiata divertente, ideale per avvicinarsi alla nautica

Il Tohatsu MFS40 è stata la novità a Genova 2014 della casa giapponese da qualche anno di nuovo presente sul mercato italiano, il BWA Sport 17 è un classico senza tempo, vuoi per le scelte progettuali nel solco della tradizione, vuoi per la qualità della costruzione e del progetto unanimemente riconosciuta al cantiere. Insieme costituiscono una delle proposte più interessanti per chi si vuole avvicinare al diporto nautico senza l’obbligo della patente, investendo una somma contenuta e puntando su un binomio di qualità.

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Tohatsu MFS40, senza patente con brio

Il Tohatsu MFS40 era già stato presentato su BoatMag al momento del suo lancio, individuando le innovazioni salienti di questo tre cilindri a quattro tempi di 866 cc proposto nella doppia potenza di 40 e 50 cv (con la sigla MFS50). A cominciare dal design aerodinamico della calandra che segnava l’introduzione di un nuovo look per i motori giapponesi, che si sarebbe esteso poi anche ai nuovi modelli da 15 a 30 cv.

Il Tohatsu MFS40 è leggero: solo 95 kg di peso che lo indicano come il migliore della categoria, con una differenza ancora più marcata sul 50 cv. Ottime le performance in termini di consumi, indicati dalla casa in 13,7 e 15,7 l/h per le due tarature di potenza (a un non meglio precisato regime di omologazione). A questo si aggiunge una coppia decisamente esuberante, esaltata da un piede di nuova generazione con rapporto di riduzione di 2.08: tutti elementi che uniti garantiscono accelerazioni degne di un due tempi. Semplice anche la manutenzione garantita dai componenti di aspirazione e alimentazione uniti in un unico elemento per permettere un rapido smontaggio. Inoltre, sono unificati anche la valvola ISC, la linea di alimentazione ad alta pressione, l’anodo motore (dietro al termostato), il sensore MAP/MAT e molti altri elementi.

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Dallo scorso anno, il Tohatsu MFS40 è compatibile con il TOCS (Tohatsu Onboard Communication System), il sistema di comunicazione digitale originale Tohatsu, sviluppato per permettere un facile collegamento con gli strumenti di controllo e i display presenti a bordo compatibili con i protocolli NMEA2000. Infine, ci sono ancora da ricordare: controllo variabile del regime del minimo, sistema di lavaggio integrato, alternatore ad alta potenza (21 A), allarme di memoria per il cambio olio, sistema EFI, sistema diagnostico integrato, piastra antischizzo e barra di guida multifunzionale che però è optional.

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BWA Sport 17, tutto in cinque metri

Nel solco della tradizione, ma anche della razionalità, le scelte costruttive di questo gommone: semplice quanto completo per quello che si può pretendere da un modello di poco superiore ai cinque metri di lunghezza. Il divanetto poppiero ha la spalliera reclinabile e nasconde un ampio gavone; la plancia è addossata a dritta per lasciare il passaggio sgombro sul lato opposto ed è completata da un protettivo parabrezza, difeso da un robusto tientibene su tutto il perimetro. Semplice la strumentazione (anche troppo) con i soli orologi del contagiri e del trim, ma per una crociera diurna possono bastare.

La zona prodiera offre il classico prendisole che qui si prolunga a poppavia verso la consolle con un elemento aggiuntivo. Sotto il cuscino il solito gavone raddoppiato a prua da quello per l’ancora. Quattro maniglie per lato sono di aiuto ai passeggeri nelle navigazioni più agitate completano la dotazione.

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Il test

Mare leggermente agitato giusto per dare un po’ più di brio alla prova e confermare tutte le buone sensazioni che il binomio Tohatsu MFS40 e BWA Sport 17 ci aveva lasciato intuire alla prima presa di contatto. Quando ho parlato di coppia e di spunto generoso non esageravo e il Tohatsu MFS40, dotato di un’elica a tre pale da 13”, lo dimostra subito impiegando solo 4 secondi per andare in planata e poi proseguendo con una decisa progressione fino alla velocità di punta, toccata con un intervento dei trim a 6300 giri/min a 27,6 nodi. C’è di che divertirsi anche se la mancanza dello strumento (ma su un gommone di queste dimensioni è la norma) dei consumi ci costringe a fare riferimento ai dati della Casa citati precedentemente. Posso solo aggiungere che la planata minima è tenuta a circa 3 mila giri alla velocità di 9 nodi (i rilevamenti delle velocità sono dati dal mio gps).

Planata minima che un po’ come tutte le andature risente molto della distribuzione dei pesi e quindi dell’assetto a bordo, ma anche questo non sorprende su un gommone di queste dimensioni. Resta solo da aggiungere che anche messo alla prova con repentini cambi di direzione e virate dal raggio stretto, la risposta è sempre eccellente e sicura, come del resto la generosa spinta del motore. Tutto confermato quindi: il Tohatsu MFS40 e il BWA Sport 17 sembrano proprio fatti uno per l’altro e quindi la notizia che Tohatsu Italia e BWA hanno stretto un accordo di partnership per la nuova stagione 2016 è un ulteriore elemento positivo.

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I numeri dei Tohatsu MFS40 e MFS50

  • Tipo …………………………… quattro tempi
  • Potenza ………………………… cv 40/50
  • Regime max …………………… giri/min 5000-6000
  • Consumo ……………………… l/h 13,7/15,7
  • Numero cilindri ……………… 3
  • Alesaggio x corsa …………… mm 70x75
  • Cilindrata …………………… cc 866
  • Avviamento ………………… elettrico
  • Peso ………………………… kg 95

I numeri del BWA Sport 17

  • Lunghezza ft ………………… m 5,10
  • Larghezza …………………… m 2,19
  • Dislocamento ………………… kg 220
  • Motorizzazione max ………… cv 90
  • Motorizzazione min ………… cv 30
  • Diametro tubolari …………… m 0,54
  • Portata persone ……………… 8

Condizioni della prova
Mare leggermente mosso, temperatura 18°C, carena pulita, carburante 30 l, equipaggio 3 persone

Prezzi

  • Tohatsu MFS40 …………… da 5.790 euro, Iva compresa
  • BWA Sport 17 …………… 11.787 euro, Iva esclusa
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Alberto Mondinelli

Alberto Mondinelli, 40 anni di nautica dalle regate di 420 alle gare offshore di Classe 1, e poi addetto stampa dei più importanti team negli anni Novanta e della Spes di Mauro Ravenna nel momento di massimo fulgore della motonautica d’altura. Come giornalista, direttore responsabile di Offshore International e, più recentemente, tester di Barche a Motore.
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