Parker Monaco, l’ultima frontiera dei fuoribordo

Categorie: I Nostri Test
21 Ottobre 2018
Parker Monaco, l’ultima frontiera dei fuoribordo

Il Parker Monaco è un cruiser ben costruito, con ampi spazi vivibili all’aperto come in cabina, ma la sorpresa arriva a poppa con due possenti Mercury V8.

Che le motorizzazioni fuoribordo stiano sempre di più allargando il proprio range di utilizzo è un dato di fatto innegabile. Finora però avevano conquistato spazio su barche importanti come dimensioni ma sempre sportiveggianti. Sorprende invece trovare a poppa di questo Parker Monaco, un cabinato di 11 metri che potremmo definire per spazi e soluzioni abitative “familiare”, una coppia dei nuovi Mercury V8 da 300 cv. Se a questo aggiungiamo un prezzo base decisamente aggressivo, ne concludiamo che questa barca va osservata con molta attenzione. Cominciamo a verificare come naviga.

Parker Monaco, il test

Se mai vi fosse venuto il dubbio che il Parker Monaco fosse la classica barca fluviale dislocante tanto cara alla cantieristica del Nord ed Est Europa, il mare di Cannes agitato dal meteo e dalle tante scie delle barche in prova smentisce subito questa ipotesi (le foto in navigazione sono state scattate in un’altra sessione fotografica, ndr). La tenuta è buona, considerando anche che in queste condizioni la maggior parte dei diportisti deciderebbe di stare in porto. Invece con il nostro Parker Monaco affrontiamo il mare un po’ in tutte le direzioni trovando sempre una risposta pronta, raramente l’impatto con le onde si trasforma in un colpo secco e in generale la carena riesce a essere morbida nei passaggi; semmai un po’ rumoroso è il tettuccio aperto, ma è un difetto trascurabile.

Il Parker Monaco è motorizzato con due nuovi Mercury V8 da 300 cv l’uno dotati di eliche da 17”: con questa soluzione la velocità di punta è di 35 nodi, ma in condizioni più favorevoli e con eliche da 19” si sono toccati anche i 40 nodi. Se devo essere sincero preferisco questa opzione che permette di rimediare con una ripartenza pronta a qualche incertezza nell’affrontare le onde ed è anche più indicata quando la barca avrà le dotazioni per una crociera e la cambusa piena. La generosità dei nuovi Mercury V8 non la scopriamo adesso e quindi l’abbinamento mi sembra perfetto anche in termini di potenza, però il cantiere lascia un margine di altri 100 cv per salire alla potenza massima applicabile.

La planata è raggiunta in soli 5” e in 16” siamo a 30 nodi, una velocità economica di crociera è un po’ complesso individuarla perché già a 20 nodi i consumi sfiorano 100 l/h, tanto vale navigare al limite della planata a 3700 giri e 14 nodi consumando comunque 67 l/h, l’alternativa se si vuole economizzare è navigare in dislocamento.

  

 

Parker Monaco, a bordo

L’abitabilità è l’altro grande plus di questa barca, unita a una costruzione di qualità, garantita dalle evolute strutture industriali del cantiere polacco. Il pozzetto è protetto dal prolungamento della tuga ma, se si vuole godere del sole, è previsto un soft top che lo apre generosamente. Sempre in pozzetto il blocco divanetto e prendisole poppiero può avanzare su un’apposita rotaia per permettere ai fuoribordo di essere alzati con il piede fuori dall’acqua; ai lati, due plancette servite da altrettanti passaggi facilitano l’accesso al mare. Comodi i passavanti (ma il tientibene poteva essere più lungo) per raggiungere la zona prodiera con il classico prendisole e il verricello dell’ancora sotto il piano di calpestio.

  

In quadrato il layout è funzionale: la dinette è a sinistra con di fronte il mobile cucina che scompare completamente sotto le ribaltine. Anche qui un’ampia apertura sul cielo della tuga trasforma il tutto in un “quasi open”, a beneficiarne è la plancia ben concepita e dotata pure della porta laterale, sempre comoda soprattutto in manovra. Come è tipico dei prodotti di questo cantiere, il mobilio e i materiali impiegati sono di buona qualità, sempre attenti a essere funzionali per una produzione industriale e per garantire un buon rapporto qualità/prezzo, obiettivo per altro centrato.

  

Stessa considerazione si può fare anche per il ponte inferiore, dove trovano posto due comode cabine: quella dell’armatore è a poppa con il solito letto centrale, quella degli ospiti a dritta con un’altra cuccetta doppia all’occorrenza sdoppiabile. Condivisibile la scelta di avere un solo bagno ma di generose dimensioni, con tanto di doccia separata. Abitabilità, discreto comfort, buona tenuta del mare e un prezzo indubbiamente competitivo, cosa chiedere di più al Parker Monaco?

I numeri del Parker Monaco

  • Lunghezza ft ……………………………… m 11,03
  • Lunghezza scafo ………………………… m 9,98
  • Larghezza max …………………………… m 3,63
  • Immersione ………………………………… m 0,50
  • Dislocamento senza motori ……… kg 5.900
  • Motorizzazione max …………………… fb 2x350
  • Riserva carburante …………………… l 700
  • Riserva acqua dolce ………………… l 200
  • Cabine ……………………………………… 2
  • Posti letto ………………………………… 4 + 1
  • Bagni ………………………………………… 1
  • Categoria CE …………………………… B
  • Portata massima …………………… 10 persone

Prestazioni

  • 600 giri ………………… 2,5 nodi ………… 6,0 l/h …… 52 db
  • 1000 giri ……………… 3,6 nodi ………… 10 l/h ……… 58 db
  • 1500 giri ……………… 5,8 nodi ………… 15 l/h ……… 62 db
  • 2000 giri ……………… 7,5 nodi ………… 22 l/h ……… 64 db
  • 2500 giri ……………… 8,7 nodi ………… 30 l/h ……… 66 db
  • 3000 giri ……………… 9,8 nodi ………… 45 l/h ……… 68 db
  • 3500 giri ……………… 12 nodi ………… 65 l/h ……… 76 db
  • 4000 giri ……………… 16 nodi ………… 78 l/h ……… 78 db
  • 4500 giri ……………… 20 nodi ………… 95 l/h ……… 79 db
  • 5000 giri ……………… 27 nodi ………… 129 l/h …… 79 db
  • 5500 giri ……………… 33 nodi ………… 174 l/h …… 79 db
  • 6000 giri ……………… 35 nodi ………… 184 l/h …… 80 db

Condizioni della prova

  • Mare mosso, carena pulita, carburante 390 l, acqua 180 l, equipaggio 6 persone

Prezzi

  • Solo scafo ………………………… da 170.688 euro (Iva esclusa)
  • Mercury V8 300 cv …………… da 26.360 euro (Iva compresa)

Guarda anche la prova del Parker 666 Weekend

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Alberto Mondinelli

Alberto Mondinelli, 40 anni di nautica dalle regate di 420 alle gare offshore di Classe 1, e poi addetto stampa dei più importanti team negli anni Novanta e della Spes di Mauro Ravenna nel momento di massimo fulgore della motonautica d’altura. Come giornalista, direttore responsabile di Offshore International e, più recentemente, tester di Barche a Motore.
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