Storia della motonautica/3. Tra gare e diporto la nuova sfida รจ planare

Categorie: Sport, Tecnica
14 Maggio 2020
Storia della motonautica/3. Tra gare e diporto la nuova sfida รจ planare

Nonostante il successo delle gare nella storia motonautica, le barche allโ€™inizio del Novecento sono ancora poco potenti, pesanti e soprattutto lente, ma la nautica promette di diventare popolare e allora la ricercaโ€ฆ

.

.

Vuoi leggere la storia della motonautica dall'inizio? Clicca i due link qui sotto:

Storia della motonautica/1. Lโ€™affascinate storia degli albori della moto-nautica

Storia della motonautica/2. Non cโ€™รจ motonautica senza competizione: subito le prime gare

.

I cruiser lenti che avevano dato vita alle prime gare in mare restarono i mezzi piรน diffusi in un mercato che, soprattutto negli Stati Uniti, cominciava a potersi definire tale. รˆ del 1908 il primo salone nautico di New York, nel 1909 Ole Evinrude presentava il suo primo fuoribordo, nasceva la rivista Motor Boating and Yachting e nel 1913 erano circa 100 mila gli americani utenti nautici.

Il cruiser medio americano era sui 45 piedi (quasi 14 metri), aveva un motore di circa 25 cavalli e uno scafo lungo e stretto. Il piรน rappresentativo era lโ€™Elco Cruisette, lo costruiva la Elco Marine di Bayonne, New Jersey, che fu anche la prima ad aprire dei veri saloni di vendita sulla costa orientale degli Stati Uniti e, appena scoppiata la prima guerra mondiale, ricevette dalla Marina inglese un ordine per 580 motosiluranti di 24 metri di lunghezza e di 113 unitร  da parte della Regia Marina italiana. Ma alle vicende belliche e al loro influsso sullo sviluppo degli scafi veloci dedicheremo il prossimo articolo, adesso ci concentriamo sulla nautica da diporto e i suoi risvolti agonistici. ย 

Alla ricerca della planata si cambiano le forme dello scafo

Tutte le barche di cui si รจ parlato finora erano lunghe e strette perchรฉ gli studi e le esperienze compiute a cavallo del secolo davano questo come unico elemento certo nellโ€™architettura navale: piรน una barca era lunga e stretta, piรน guadagnava in velocitร , la regola di uno scafo dislocante. Ecco perchรฉ la larghezza era inferiore ai tre metri su scafi di 18 metri.

Il Turbinia di fine Ottocento proponeva barche lunghe e strette, ma con la novitร  della poppa allargata e appiattita.

Le prime esperienze a velocitร  di circa 15 nodi avevano infatti messo in luce lo โ€œsprofondamentoโ€ della sezione poppiera perchรฉ, si pensava, che lโ€™acqua mossa dallโ€™elica offriva meno appoggio. Quindi, per trovare piรน โ€œportanzaโ€ (un neologismo per allora) si cominciarono ad appiattire le poppe. Perรฒ, piรน le velocitร  aumentavano e piรน apparivano altri difetti: per esempio, la prua alzava due grandi baffi che ricadevano sulla coperta, ecco allora le prime prue svasate. Ma in realtร  il problema principale restavano i motori: la loro potenza, efficienza e quindi il peso e lโ€™ingombro ma, soprattutto se lโ€™obiettivo era lโ€™affidabilitร , davano riscontri disastrosi.

Con gli idroplani finalmente si "vola"

Dobbiamo aspettare William Henry Fauber, un franco-americano che registrรฒ nove brevetti tra il 1900 e il 1909 riguardanti quelli che allora vennero chiamati โ€œidroplaniโ€, cioรจ scafi plananti (sotto, i disegni).

Si trattava di imbarcazioni dotate di carene con gradini angolati sul fondo: una volta lanciato, lo scafo avrebbe toccato lโ€™acqua solo con una ristretta porzione della sua superficie, creando meno resistenza e senza sollevare onde. La carena di Fauber prevedeva diversi gradini variamente angolati e da essa presero spunto altri progettisti: qualcuno ne adottรฒ cinque anzichรฉ otto, altri due, altri ancora uno solo. E ancora, alcuni fecero barche a fondo piatto e altri angolarono trasversalmente il fondo per una migliore tenuta in mare.

Ma il problema restavano sempre i motori: non ce nโ€™erano in grado di far planare grandi barche e quindi si poterono fare solo dei tentativi con piccoli scafi. Anche per questo lo sviluppo di scafi veloci capaci di navigare in mare aperto restรฒ predominio esclusivo dei militari, non solo per i problemi tecnici, ma anche per i costi.

Qualche innovazione tra le due guerre

Il primo conflitto mondiale contribuรฌ, come vedremo nel prossimo articolo, a innescare qualche processo innovativo. Ma per il diporto si dovrร  aspettare il 1936 perchรฉ la British Power Boat costruisse uno scafo a spigolo, ma senza gradini in carena, da 18 metri con tre motori a benzina Napier Lion da 600 cv lโ€™uno: raggiunse i 33 nodi a pieno carico e i 37 nodi a vuoto. Nel 1937 la Vosper rispose con un altro scafo da 21 metri (sotto un modellino), anchโ€™esso a spigolo e senza gradini, con tre Isotta Fraschini da 1.000 cv lโ€™uno che sfiorรฒ i 44 nodi. Nel 1938, ancora la British Power Boat allestรฌ un altro scafo di 21 metri e tre motori Rolls-Royce da 1.000 cv lโ€™uno che superรฒ, anche se di poco, i 44 nodi.

A Miami tra record e contrabbandieri

Ma a quei tempi la gente comune o inseguiva record di velocitร  su acque interne o se ne andava per mare con cruiser da 10 nodi godendosi una tranquilla navigazione.

Nellโ€™ambito agonistico in mare aperto cโ€™รจ quindi da ricordare la sola Miami-New York, che perรฒ non fu mai una gara vera, ma un percorso fisso di oltre mille miglia sul quale in qualunque momento si poteva sfidare il cronometro per abbassare il record. Fu organizzata per la prima volta nel 1920 da Charles Chapman, fondatore e direttore della rivista americana Motor Boating. Insieme a Gar Wood (nella foto sotto e in quella di apertura) impiegรฒ 47 ore e molti furono i tentativi di migliorare questo tempo che rimase imbattuto fino al 1963 quando Sam Griffith, lโ€™ideatore dellโ€™offshore moderno, riuscรฌ ad abbassarlo.

Una citazione meriterebbero anche le gare โ€œnon ufficialiโ€ tra la Guardia costiera americana e i contrabbandieri nel periodo del proibizionismo. I contrabbandieri disponevano di molte CMB (Coastal Motor Boat) barche militari inglesi della prima Guerra mondiale e la Guardia costiera dovette correre ai ripari.

Questa lotta produsse uno scafo famoso: a costruirlo fu Gar Wood su precisa richiesta dei contrabbandieri per andare piรน forte, lo chiamรฒ Cigarette (nome poi ripreso da Don Aronow anni dopo). Lungo 21 metri, aveva cinque motori Liberty da 450 cv lโ€™uno per una velocitร  di punta di 40 nodi e 30 nodi di crociera.


Leggi anche: Da Londra a Monte-Carlo in Riva Aquarama, lโ€™impresa di Gian Franco Rossi


Settanta anni dopo ancora le Bermuda

Le due guerre avevano dimostrato che alcune barche potevano gareggiare in mare aperto, ma per avere un riscontro diportistico dobbiamo aspettare gli anni Sessanta e un certo James Pearman, noleggiatore di barche alle Bermuda che, invece di spedire per nave il suo nuovo Bertram 38โ€™ (nella foto sopra), decise di portarlo via mare da solo.

Partito dalla costa del North Carolina percorse le 600 miglia fino a Bermuda in 3 giorni e 5 ore, appena otto ore meno dellโ€™Ailsa Craig di quasi 70 anni prima. Spinto da due diesel GM da 283 cv ognuno, questo Bertram venne perรฒ notevolmente ritardato da una burrasca, con onde di sei metri durante le quali la barca fu costretta a mettersi alla cappa. La barca non riportรฒ nessun danno e dimostrรฒ di avere unโ€™autonomia piรน che sufficiente.

Clive Leisure, un altro noleggiatore, partรฌ sempre dal North Carolina con un fisherman da 45 piedi sempre con due GM da 283 cv; impiegรฒ 2 giorni e 10 ore e allโ€™arrivo dichiarรฒ: โ€œavrei potuto metterci anche meno, ma ero solo, non in gara e non sapevo esattamente quanto consumasse la barcaโ€. Nel 1972 sembrava quindi imminente una gara su questo percorso, ma la crisi petrolifera fece raffreddare gli entusiasmi.


Leggi anche: Il capolavoro di Fabio Buzzi: il โ€œCesaโ€ la barca piรน vincente del mondo


Condividilo a un amico

Alberto Mondinelli

Alberto Mondinelli, 40 anni di nautica dalle regate di 420 alle gare offshore di Classe 1, e poi addetto stampa dei piรน importanti team negli anni Novanta e della Spes di Mauro Ravenna nel momento di massimo fulgore della motonautica dโ€™altura. Come giornalista, direttore responsabile di Offshore International e, piรน recentemente, tester di Barche a Motore.
Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarร  pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


magnifiercrossmenu