Il 2026 è un anno ricco di novità per Solemar. Se da un lato si sono mossi per ampliare l'offerta degli entry level sia nella gamma di gommoni open, con il nuovo SX25, sia nei cabinati con l'SE30, dall'altro lato il cantiere spinge nelle alte sfere e chiude il cerchio delle novità presentando il Solemar SE42.


Con la sua lunghezza di 13 metri, è l'ammiraglia non solo della gamma di cabinati, ma anche di tutta la flotta del cantiere lombardo, e per abbracciare una più ampia fascia di diportisti, è reso disponibile sia con i motori fuoribordo sia con gli entrofuoribordo.
La prima versione è denominata Solemar SE42 Outback, ed è lunga esattamente 13,15 metri fuoritutto. È quella che può sprigionare maggiore potenza dai motori, perché può montare due fuoribordo fino a una potenza massima di 1200 cv complessivi. In particolare si tratta dei due tecnologici V12 Mercury 600 cv, che rappresentano pure l'installazione consigliata dal cantiere, e non a caso.

Infatti, oltre alle prestazioni che ci si può facilmente immaginare (il cantiere dichiara 46 nodi di massima), una particolarità interessante è che la spiaggetta poppiera offre più spazio fruibile rispetto alle sole due plancette laterali tipiche delle installazioni fuoribordo.
Questo proprio perché i V12 di Mercury, facendo ruotare solo il piede sommerso nelle accostate, permettono alla calandra di rimanere fissa e richiedere dunque il minor spazio possibile nello specchio di poppa. I progettisti di Solemar, quindi, ne hanno approfittato per inserire un'ulteriore sezione calpestabile fra i due fuoribordo.

L'altra faccia del Solemar SE42 presenta un equipaggiamento con due motori entrofuoribordo. Qui la potenza massima installabile è di 2x400 cv e in particolare questo modello, che è un po' più corto dell'Outback (12,90 metri), monta due Volvo Penta D6 turbodiesel da 380 cv, per una punta massima prevista di 38 nodi.
Va da sé che la mancanza d'ingombro dei fuoribordo, lascia spazio a poppa per ampliare la fruibilità di questa zona, ma alla disponibilità di una spiaggetta completamente calpestabile, in Solemar hanno preferito inserire una superficie prendisole imbottita (da qui il nome Sundeck). Questa non solo ha il bello di essere a un passo dal mare, ma lascia ugualmente un buono spazio fruibile per muoversi su tutta la larghezza della plancetta o starsene piacevolmente pieds dans l'eau.

Il prendisole della versione SE42 Sundeck, intanto, ha anche il vantaggio di ampliare la zona living in pozzetto, perché è direttamente integrato alla grande dinette a L che si estende sul lato di dritta. Più avanti c'è un altrettanto ampio mobile cucina ad angolo, sempre a dritta, a cui segue la postazione di comando, a sua volta allestita con due poltrone e una plancia decisamente panoramica.

A sinistra, si sviluppa una chaise longue, mentre al centro lungo l'asse di chiglia si estende un comodo corridoio di transito che collega la spiaggetta di poppa con il tambuccio di discesa sottocoperta.

In realtà, anche la versione Outback, pur non avendo il prendisole, riesce comunque a offrire una buona possibilità di accomordarsi tranquillamente verso il mare, grazie alla lunga seduta, che si estende su tutto lo specchio di poppa.
Sottocoperta, si nota ancora di più lo spirito da crocierista del Solemar SE42, perché nonostante ci sia già un living completamente allestino con dinette e cucina, ne prevede un altro al chiuso nel ponte inferiore.

Qui, infatti, al centro del layout, in entrambe le versioni, è prevista un'altra dinette a L servita dalla cucina.
La dinette, fra l'altro può trasformarsi in un letto a una piazza, che si aggiunge agli altri quattro, suddivisi nelle due cabine, di cui una a prua e l'altra a poppa. Il bagno è uno solo, ma decisamente grande e con la doccia separata.




Il nuovo Solemar SE42 sarà varato nella primavera 2026, ma al Salone Nautico di Genova si può già accedere a tutti gli approfondimenti con l'assistenza dei responsabili del cantiere e, volendo, si può anche già configurarlo come meglio si desidera e ordinarlo, per averlo pronto già dagli inizi della prossima bella stagione.

| Lunghezza f.t. - Versione Outback | 13,15 m | 
| Lunghezza f.t. - Versione Sundeck | 12,90 m | 
| Lunghezza di omologazione | 11,30 m | 
| Larghezza | 4,18 m | 
| Larghezza con tubolari sgonfi | 3,23 m | 
| Immersione alla chiglia | 0,85 m | 
| Diametro tubolari | 0,84 m | 
| Numero di compartimenti | 7 | 
| Dislocamento a secco e senza motori - Outback | 6.400 kg | 
| Dislocamento a secco con motori - Sundeck | 7.500 kg | 
| Dislocamento a pieno carico | 9.900 kg | 
| Serbatoi carburante | 2x450 l | 
| Serbatoio acqua dolce | 350 l | 
| Serbatoio acque nere | 80 l | 
| Persone imbarcabili | 14 | 
| Posti letto | 4+1 | 
| Motorizzazione massima - Outback | 2x600 cv fuoribordo | 
| Motorizzazione massima - Sundeck | 2x400 cv entrofuoribordo | 
| Omologazione Ce | Cat. B | 

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È la versione open dell'omonimo modello ST e, ça va sans dire, vi si posiziona accanto al vertice della gamma del cantiere Aschenez sempre come novità 2026. Anche il nuovo Invictus TT550 debutterà dunque al prossimo Cannes Yachting Festival di settembre.

Lunga 16,87 metri e larga 5,04 metri, l'Invictus TT550 è una barca polivalente, apprezzabile infatti sia come tipica barca open mediterranea sia come luxury tender per lussuose residenze con pontile privato e naturalmente per gigayacht.
Le linee, i materiali, il garage e anche la possibilità di allestire una cabina per un marinaio pone questa nuova barca fra gli yacht di lusso, senza però dimenticare la vocazione sportiva della gamma del cantiere in cui si inserisce.
Le performance saranno affidate a una una coppia di Volvo Penta a scelta fra due possibilità: quella standard, con due motori D11 da 625 cv Ips800, e quella optional, con due D11 da 725 cv Ips950.
Altro tratto caratterizzante dell’Invictus TT550 è l’esaltazione degli spazi esterni e del contatto più diretto con il mare. La propensione per il tempo outdoor ben si concretizza infatti nelle terrazze laterali abbattibili, ma anche nei tendalini a scomparsa previsti sia a poppa sia a prua, per godere in ogni momento degli spazi living e lounge all’aperto.



A poppa è impossibile non notare la stretta parentela con la ST550: si trovano infatti la plancetta affondabile e un garage, che permette peraltro l’accesso del tender senza andare a disturbare chi si gode il relax sul prendisole. La zona living del pozzetto, esaltata a livello di superficie e di apertura dalle terrazze abbattibili, presenta per l’appunto un invitante solarium.
Pochi passi è si è all’ombra dell'hard top, che è in fibra di carbonio, dal quale è possibile estrarre un tendalino telescopico, che arriva a proteggere l’intero solarium. La zona living presenta una dinette con grande divano a C e la relativa cucina, per lasciare poi spazio alla plancia dei comandi.

Reso sicuro dalle alte murate, il camminamento laterale porta agevolmente verso la zona di prua, che esternamente è resa peculiare dal profilo semi-rovescio tipico del brand Invictus. Anche qui si estende una un zona lounge con divano, tavolini e prendisole, può essere vissuta nel confort anche con il sole allo Zenit, grazie a un tendalino fissato su quattro pali in carbonio.

Il layout sottocoperta della Invictus TT550 può essere personalizzato in base alle esigenze dell’armatore. La proposta disegnata da Christian Grande prevede una cabina armatoriale e una Vip, due bagni e una zona living a centro barca; ma è possibile anche sostituire questa area con una terza cabina, oppure con una cucina sottocoperta. Non va infine trascurata la possibilità di allestire anche una cabina del marinaio.



La Invictus TT550, così come la più grande ST550, debutterà ufficialmente al Cannes Yachting Festival dal 9 al 14 settembre 2025: in Francia si scopriranno due ammiraglie per tanti aspetti simili, modellate però a partire da due differenti spiriti di navigazione.

Scopri anche l'Invictus ST550 nel nostro articolo
| Lunghezza f.t. | 16,87 m | 
| Larghezza | 5,04 m | 
| Serbatoio carburante | 2.200 l | 
| Serbatoio acqua dolce | 500 l | 
| Serbatoio acque nere | 330 l | 
| Persone imbarcabili | 14 | 
| Motori standard | 2x625 cv Volvo Penta Ips800 | 
| Motori optional | 2x725 cv Volvo Penta Ips950 | 

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Una fascinosa sintesi dei tratti che hanno fatto la storia recente di Riva, il tutto in appena 8,24 metri di lunghezza, con un baglio massimo di 2,5 metri. La stessa cura artigianale e attenzione per i dettagli che caratterizzano i grandi yacht del brand, si trovano anche nel nuovo Riva Iseo Super.
Così come tutte le creazioni del cantiere degli ultimi tre decenni, anche questo sofisticato runabout è stato disegnato dall'Officina Italiana Design di Mauro Micheli e Sergio Beretta ed è l'evoluzione del modello lanciato nel 2011.

Ci sono dettagli che gli appassionati degli yacht Riva hanno imparato ad amare nel tempo, e che si trovano esplicitati al massimo anche in questo nuovo ed elegante runabout. Pensiamo al mogano lucidissimo e righettato, frutto delle 24 mani di vernice, ma anche alla distintiva linea di galleggiamento acquamarina e alle griglie laterali in acciaio. Questo è lo stile Riva.

Ma ci sono anche novità, come il nuovo colore dello scafo, chiamato Vulcan Grey, a creare curiosi giochi di luce con i riflessi delle onde. Nuovo anche il layout del pozzetto e lo stile della plancia di comando.
Ci sono poi diversi altri accorgimenti per migliorare sia le performance, sia la vivibilità a bordo, compiendo quindi grandi passi avanti rispetto al “vecchio” Iseo Super.

Se l'Iseo è stato il modello scelto dal gruppo Ferretti per il lancio della prima barca Riva full electric (il Riva El-Iseo), per la versione col motore endotermico la scelta spazia fra tre possibilità.
La versione standard monta un un motore diesel da 300 cavalli Volvo Penta D4 da 300 cv abbinato a un piede poppiero Aquamatic DPI con elica duoprop, in grado di raggiungere punte di 38 nodi e velocità di crociera di 33 nodi.

Le opzioni alternative sono con motori a benzina a scelta fra il Volvo Penta V8 da 350 cv, per una velocità di massima particolarmente elevata, fino a 41 nodi, oppure il Volvo Penta V8 da 300 cv, per una spinta fino a 38 nodi. Entrambe le opzioni benzina montano piede DPS duoprop.
Oltre alle prestazioni, interessante è anche la dotazione dell'auto trim per il motore, che regola il piede poppiero per avere sempre l’assetto più efficace. E a questi si aggiungono anche gli Interceptor Zipwake.
Scopri nel nostro articolo anche il Riva El-Iseo full electric


Rispetto al modello del 2011 il nuovo Iseo Super si distingue per un nuovo modo di pensare il layout del pozzetto: la dinette presenta ora un elegante divanetto a U in sky impermeabile, rigorosamente in pendant con la tonalità scelta per lo scafo.

Lo spazio a disposizione risulta maggiore e ben distribuito, anche grazie al tavolino con movimentazione elettrica alza-abbassa che, quando non utilizzato, scompare sotto la cuscineria.
Da notare inoltre la presenza di un’ulteriore area di stivaggio a disposizione, nonché il bimini a scomparsa dietro allo schienale del divanetto.

Non poteva essere altrimenti: alcune tra le più grandi differenze rispetto al modello del 2011 si trovano a livello della plancia di comando, che è caratterizzata da un design moderno e lineare.

In posizione centrale campeggia un display chartplotter da 9 pollici Volvo Penta; alla sua destra la postazione di guida con il chartplotter multifunzione un vano portaoggetti, nonché la presa Usb, il lettore SD e i comandi per il sistema audio.

| Lunghezza f.t. | 8,24 m | 
| Lunghezza linea di galleggiamento | 7,08 m | 
| Larghezza | 2,49 m | 
| Dislocamento a vuoto | 3.100 kg | 
| Dislocamento a pieno carico | 4.010 kg | 
| Serbatoio carburante | 330 l | 
| Serbatoio acqua | 80 l | 
| Persone imbarcabili | 6 | 
| Motore standard | 1x300 cv efb diesel Volvo Penta | 
| Motore optional | 1x300 cv efb V8 benzina Volvo Penta | 
| Motore optional | 1x350 cv efb V8 benzina Volvo Penta | 

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Dopo l’Uniko F34, che ha suscitato notevole interesse nelle fiere invernali di quest’anno (solo il nostro reel su Instagram ha superato le 400.000 view), BFF Yachts propone come novità 2026 l’Uniko C34 Cabin.
Nome simile, ma differenze sostanziali, tenendo però presente che entrambi i modelli sono uniti dallo stesso spirito che punta a un'alta qualità costruttiva e progettuale, come potrete notare dalle caratteristiche che andremo a raccontare qui e una volta che sarete saliti a bordo. Un'occasione, che potrete avere già al Cannes Yachting Festival, dal 9 al 14 settembre 2025, presso lo stand Power 229 di Port Canto.

Se l’Uniko F34 è un gommone senza cabina (e il primo esemplare è stato studiato per ottenere un fisherman attrattivo anche per angler di alto livello), il BFF Uniko C34 è la versione cabinata più dedicata alla crociera. In realtà la cabina è solo uno degli elementi che portano questo nuovo rib di 10 metri nella sfera dei cruiser, perché ciò che attira già dal primo sguardo è il suo pozzetto che, oltre a poter essere aperto ai lati, presenta un allestimento molto completo e ben distribuito, senza forzature, nello spazio disponibile.

È interessante notare che la sezione abbattibile delle murate del BFF Uniko Cabin 34 è al centro del pozzetto e non nella parte più comunemente a poppa. Questo apre una maggiore superficie fruibile e calpestabile nella parte più larga dello scafo e, in questo caso, anche nella zona di maggior concentrazione della vita in pozzetto, stante il fatto che qui si trova la dinette. Tutto questo senza nulla togliere al prendisole poppiero, che infatti si può estendere ulteriormente annettendo la seduta della dinette, da cui è separata solo da uno schienale amovibile.

A proposito di superfici fruibili, sono da osservare anche le buone dimensioni delle due plancette accanto ai motori fuoribordo, che rimangono così comodamente utilizzabili come sedute pied dans l’eau e anche per i tuffi in mare, tanto più che sono facilmente raggiungibili tramite i due passavanti, che a loro volta sono privi di qualsiasi elemento che ne possa interrompere il transito.

Lo sviluppo dei complementi d’arredo in pozzetto è quanto di più pratico possa trovarsi su un gommone di 10 metri: in un’unica sequenza da poppa a prua si susseguono ininterrottamente il prendisole di poppa, la dinette con due divani contrapposti e il tavolo nel mezzo, il grande mobile cucina con piano cottura, grill, lavello e frigo, la postazione di comando che dà proprio soddisfazione alla vista e al comfort e, infine, il prendisole che si estende su tutta l’area prodiera.
Un T-Top dal design ricercato completa il comfort in pozzetto con la sua funzione di riparo dagli agenti atmosferici e dal sole. Altra chicca è il pulpito di prua, che è un elegante sezione sporgente rivestita in teak, che facilita l’accesso a bordo in caso di ormeggio di prua.

A proposito di teak, può essere naturale o, ancora meglio, sintetico che ormai dal punto di vista estetico non fa alcuna differenza, ma che invece, oltre a mantenere il colore originale nel tempo, sui gommoni di BFF Yacht è personalizzabile in una svariata serie di tonalità.
Insomma, basterebbe questo per dire: lo voglio. Ma l’Uniko C34 è un gommone improntato anche alla crociera, quindi c'è ancora la zona sottocoperta da esplorare.

Il ponte inferiore del BFF Uniko Cabin 34 propone un ambiente fresco ed elegante, grazie alla finitura con legni in noce italiano e rovere naturale, che si abbinano a inserti e a pannellature bianche.
Solitamente sulle barche e gommoni intorno ai 10 metri, si cerca di offrire alloggio a quattro persone, ricavando un vano a poppa sotto il pozzetto, che però, molto spesso è uno spazo piuttosto basso, perfetto per dei bambini, ma non sempre di facile accesso per gli adulti.

Per il C34, in BFF Yachts hanno invece preferito offrire spazio solo a due persone, ma in un ambiente che possa essere vissuto in piena comodità, come una vera cabina armatoriale.
E tale può considerarsi tutta la zona sottocoperta, che vede un letto prodiero davvero molto ampio che, oltre al cassettone di stivaggio sottostante, fruisce anche della luce e della vista verso l'esterno offerta dai due lunghi oblò ai lati.
Naturalmente il bagno è in un vano separato, anche questo rifinito in legno e impreziosito da un lavabo in cristallo e sanitari in ceramica.


Abbiamo visto che l'Uniko C34 è un gommone che punta alla crociera ma, soprattutto per le sue dimensioni compatte, nulla vieta di usarlo come un natante per il diporto giornaliero insieme a un bel po' di amici (può imbarcare fino a 16 persone), esattamente come si fa con una barca open qualsiasi.


Con la sua lunghezza di 10,20 metri e un peso a vuoto di 2.500 kg, il BFF Uniko C34 supporta una potenza dei motori fino a un massimo di 800 cavalli complessivi, che in questo caso sono naturalmente erogati da motori fuoribordo.

Il range di potenza installabile va comunque da un minimo di 2x250 cv a un massimo, appunto, di 2x400 cv, con cui si possono superare i 50 nodi di velocità massima.
| Lunghezza f.t. | 10,20 m | 
| Larghezza | 2,99 m | 
| Dislocamento a vuoto | 2.500 kg | 
| Serbatoio carburante | 500 l | 
| Persone imbarcabili | 16 | 
| Motori | da 2x250 a 2x400 cv FB | 
| Omologazione Ce | Cat. B | 
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La produzione di Solemar si divide in due categorie: la gamma SX, fatta da gommoni completamente open per il diporto giornaliero (solo il modello più grande ha una cabina) e la gamma SE composta da gommoni cabinati più impostati alla crociera. In entrambe le linee di prodotto il cantiere ha in programma di inserire nuovi modelli per il 2026, a cominciare proprio dal Solemar SX25, che sarà già ordinabile al prossimo salone nautico di Genova insieme all'altra novità, il Solemar SE30, a cui segue la nuova ammiraglia SE42, tutte presto in arrivo.
In tutto questo, oltre ai gommoni novità, anche quelli già in gamma saranno proposti in nuove colorazioni nelle versioni Allure, Charm e Sport, per avvicinarsi sempre più ai diversi gusti dei clienti, e incredibilmente senza sovrapprezzo, al grido dello slogan "Choose your mood".

Cosa si apprezza di un Solemar? Dal punto di vista della navigazione, di sicuro la carena con la sua straordinaria manovrabilità anche alle alte velocità, cosa che abbiamo sperimentato direttamente su tutti i modelli che abbiamo provato; sotto il profilo estetico, lo stile sempre fresco e di buon gusto, a cui si possono aggiungere elementi di raffinatezza, come i paglioli in teak naturale o sintetico, oppure più sportivi, come il rollbar.

Altro elemento che avvicina il Solemar SX25 a quella fascia di diportisti con intenti di spesa non altissimi, è la particolarità di essere un quasi 8 metri fuoritutto, quindi un gommone con una lunghezza di una certa importanza, oltretutto omologato in categoria B come i grandi yacht, pur rimanendo carrellabile, perché con i tubolari sgonfi la larghezza scende da 2,96 a 2,48 metri.

In questo perimetro il gommone può accogliere fino a 12 persone, ma difficilmente si naviga col massimo carico di ospiti, quindi il pozzetto, a giudicare da questi primi render, è strutturato per offrire posto a sedere con i giusti spazi per circa 8 persone, fra la dinette poppiera e il prendisole prodiero.
Proprio nella zona poppiera, colpisce la larghezza del divano che si sviluppa su una forma a L quando lo schienale prodiero è al servizio della seduta del pilota, ma che si può allargare in una più ampia conformazione a C, slittando lo stesso schienale per annettere la seduta del pilota alla dinette. Sulla sinistra rimane sempre l'immancabile ampio corridoio a per il transito dalla plancetta di poppa fino a prua, dove c'è il prendisole.

Bella imponente è anche la postazione di pilotaggio, tanto che sotto è ricavato anche un vano a uso spogliatoio e wc, non a caso è previsto anche un serbatoio per le acque nere di 47 l.
La plancia di comando si rivela in pieno stile Solemar, quindi molto ampia e con lo spazio per due chartplotter, la pulsantiera a 15 tasti, più altro spazio per inglobare i display e i pannelli di controllo degli impianti di bordo, come per esempio l'Active Trim di Mercury.
E a proposito di Mercury, entriamo nel campo dell'equipaggiamento propulsivo. Il Solemar SX25 è equipaggiato con un motore fuoribordo che può avere una potenza minima di 200 cv fino a una massima di 300 cv.


Per un giusto rapporto fra prestazioni ed economia di esercizio , il cantiere consiglia un fuoribordo da 250 cv e propone il Mercury Verado V8 col gambo XL che, al di là delle prestazioni, permette di entrare nell'ecosistema tecnologico del costruttore motoristico, grazie ai suoi sistemi di trim automatico, il joystick per il monomotore e altro ancora.
Il Solemar SX25 è una novità 2026 del cantiere lombardo e il varo della prima unità è previsto nell'autunno inoltrato di quest'anno.
Al Salone Nautico di Genova, però, si possono già avere tutte le informazioni e si può anche già configurare il gommone come lo si desidera, potendo contare pure su tutto il supporto dei professionisti specializzati di Solemar, e ordinarlo direttamente senza ulteriori attese.
Naturalmente, si può contattare il cantiere già fin d'ora se si desidera anticipare ulteriormente i tempi.
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| Lunghezza f.t. | 7,80 m | 
| Lunghezza di omologazione | 7,15 m | 
| Larghezza fuoritutto | 2,96 m | 
| Larghezza a tubolare sgonfio | 2,48 m | 
| Altezza massima con rollbar | 2,85 m | 
| Diametro tubolari | 0,60 m | 
| Numero di compartimenti | 6 | 
| Immersione alla chiglia | 0,40 | 
| Carena | V profonda | 
| Dislocamento a vuoto (senza motore) | 1.600 kg | 
| Dislocamento a pieno carico | 3.080 kg | 
| Serbatoi carburante | 2x130 l | 
| Serbatoio acqua dolce | 56 l | 
| Serbatoio acque nere (otpional) | 47 l | 
| Portata persone | 12 | 
| Motorizzazione consigliata | 1x250 cv fb Mercury Verado V8 | 
| Motorizzazione massima | 1x300 cv fb | 
| Omologazione Ce | Cat. B | 
Se si usa la sola definizione di tender, va da sé che si intende quel piccolo natante che serve per collegare la barca madre con la costa, ma se si aggiunge la locuzione "di lusso", allora si apre un panorama decisamente più diversificato, che va dal piccolo gommoncino di elevatissimo design e preziosità fino al grande open di oltre 50 piedi, che può essere utilizzato sia come tender sia come cruiser a sé. In questo ventaglio si posiziona la gamma Luxury Tender di Cranchi Yachts, varata due anni fa con l'A46 LX, e che per il 2026 si allarga con il nuovo Cranchi A32 Luxury Tender, che farà il suo debutto al Cannes Yachting Festival 2025.
Lungo 10,21 metri fuoritutto, ma con carena di 8,41 che lo rende un natante senza immatricolazione, il nuovo A32 LX, proprio per la sua progettualità e per le sue dimensioni, si presta a un uso estremamente versatile, ma soprattutto porta il concetto di tender di lusso nella fascia più comune rispetto a quelle dei megayacht.

Esteticamente mantiene il family feeling dell'A46 LX, con la prua verticale e linee tirate a formare una barca dal design moderno, ma con quell'allure vagamente vintage tesa ad attestare ancora di più l'espressione di barca di classe.
Ciò su cui si è particolarmente concentrato il lavoro del progettista Christian Grande è stato l’ampliamento degli spazi di utilizzo in coperta. Il pozzetto, infatti, dispone ora di sedute più ampie, non solo per chi si accomoda nella dinette posizionata al centro, ma anche per il pilota e il copilota, ai quali sono riservate due poltrone extra large con ampi braccioli, belli anche da vedere.
A poppa, invece, si apre una zona aperta sul mare, che può diventare una spiaggia a filo dell'acqua abbattendo le murate laterali fino a unirle con la plancetta poppiera e creare così un'ulteriore zona di calpestio tutt'attorno al prendisole che, con le murate chiuse, è a tutto baglio.

Al servizio di entrambe le zone di relax c'è un mobile bar dotato di lavello, gavone, frigo e un piano su cui si può alloggiare un punto cottura a induzione. Dettaglio non trascurabile è che un secondo frigo ancora più grande è disponibile pure sottocoperta.
Abbiamo visto che la definizione di tender di lusso determina sia il mezzo da imbarcare sui grandi yacht sia la pura barca a uso crocieristico, e dunque anche il nuovo Cranchi A32 LX si candida per entrambe le posizioni.
Proprio per questo, il cantiere ha previsto una versione con il T-Top rigido a copertura del pozzetto oppure la possibilità di scegliere un tendalino a scomparsa con comando servoassistito. Inoltre, ha dotato la barca di una cabina fruibile per soggiorni più prolungati, oltre ad aver previsto impianti di bordo e strutture tese a migliorare il comfort e la sicurezza di navigazione.
Fra questi spicca lo stabilizzatore giroscopico Seakeeper 2, che garantisce stabilità sia in navigazione sia alla fonda, mentre per quanto riguarda la parte strutturale si può citare la dimensione più ampia dei serbatoi carburante e acqua dolce.

Il Cranchi A32 Luxury Tender dispone di uno spazio di accoglienza anche sottocoperta, dove la cabina rivela la stessa cura di design, materiali ed espressione del lusso dei modelli di alta gamma del cantiere.
Lo si può notare facilmente osservando il pagliolo in doghe di rovere, la presenza del marmo in bagno, sia a pagliolo sia nel piano nel lavabo, e i numerosi inserti in pelle negli arredi. In quest'atmosfera sofisticata si trova un letto matrimoniale e, appunto, il bagno separato.

Per quanto riguarda la propulsione, il Cranchi A32 Luxury Tender offre tre possibilità di equipaggiamento di motori, di cui due a benzina e una turbodiesel, tutti targati Volvo Penta e tutti entrofuoribordo, quindi con piedi poppieri.
Nel primo caso le scelte spaziano fra due V6 da 280 cavalli e due V8 da 350 cavalli. L'opzione diesel, invece, è composta da due D4 da 270 cv.
Prezzi e liste degli optional saranno disponibili al pubblico a partire da settembre, quando aprirà il Cannes Boat Show, dove il Cranchi A32 LX farà il suo debutto ufficiale.
Leggi anche la nostra prova del Cranchi A46 Luxury Tender
| Lunghezza f.t. | 10,21 m | 
| Lunghezza scafo | 8,41 m | 
| Larghezza | 3,05 m | 
| Immersione | 1,00 m | 
| Dislocamento a vuoto con due motori diesel | 5.100 kg | 
| Serbatoio carburante | 600 l | 
| Serbatoio acqua dolce | 140 l | 
| Serbatoio acque nere | 50 l | 
| Persone imbarcabili | 8 (cat. B) - 12 (cat. C) | 
| Motori | 2x280 o 370 cv Benzina - 2x270 cv Turbodiesel | 
| Carena | Aldo Cranchi | 
| Progetto | Centro Studi Ricerche Cranchi Yachts | 
| Art Direction | Christian Grande | 
| Omologazione CE | B / C | 
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La categoria delle barche di 11 metri può far subito pensare a un prodotto di fascia media del mercato, progettato e costruito pensando a una larga diffusione, quindi ottimizzando la produzione e la scelta dei materiali per rendersi facilmente accessibile ai diportisti di questo segmento. Epica 33 punta invece più in alto, senza tuttavia "snobbare" la sfera di mercato in cui si inserisce.
Il nuovo cantiere Epica Yacht intende dunque offrire un quid in più, che possa attirare il gradimento di armatori di fascia superiore, ma al tempo stesso possa dare maggior valore ai diportisti di fascia medio piccola, tanto più che questa barca, pur avendo 10,90 metri di lunghezza fuoritutto, ha lo scafo di 9,99 metri che lo rende un natante senza bisogno di immatricolazione.

Epica 33 nasce quindi con soluzioni costruttive di alto livello, finiture di pregio e dettagli non trascurabili, come per esempio la scala autoportante per l'accesso al ponte di prua con gradini a scomparsa nella paratia interna accanto al tambuccio, che peraltro è in cristallo con il telaio in acciaio.
Altro elemento distintivo che testimonia il valore alla base del progetto, è che tutti gli elementi di arredo sono strutturali alla barca, ciò significa eliminare le vibrazioni e i rumori nell'ambiente sottocoperta, oltre a ridurre le possibili rotture nel tempo, visto che le barche non sempre viaggiano su un piano liscio.
Il design è di Marino Alfani, e questo la dice lunga sulla pregevolezza di stile e ricercatezza del design. Progettista con molte barche innovative in curriculum, anche questa volta Alfani è riuscito a creare una barca che mantiene la stretta familiarità con la sua tipologia di riferimento - in questo caso il motoscafo - lavorando però su linee, dettagli e sinuosità che, nel caso di questo Epica 33, donano un'identità di barca futuribile e al tempo stesso un oggetto di design apprezzabile anche solo in quanto tale, al di là del fatto che sia una barca.

Tutto questo nasce dalla visione e dall'obiettivo che i fondatori di Epica Yacht si sono prefissati con l'apertura di questo cantiere, ovvero costruire imbarcazioni che superino in tutto le aspettative del segmento di mercato di proprio riferimento, dallo stile al comfort al contenuto tecnico.
Sul contenuto tecnico e sulle prestazioni vi sapremo dire molto presto, quando andremo a provarla, sul resto possiamo nel frattempo fidarci tranquillamente dei nostri - e dei vostri - occhi per vedere che effettivamente la barca ha una sua indicustibile originalità di stile e design, a cui si aggiunge il comfort, che il cantiere non intende mettere in discussione.

Dimostrazione ne è che sottocoperta non c'è la classica cabina poppiera ricavata sotto il pozzetto, dove molto spesso - e soprattutto su una barca con queste linee così tirate e sportive - i due posti letto di questo vano sarebbero più "nominali" che realmente utilizzabili in maniera davvero comoda.
Rimanendo sul ponte inferiore, si può notare un'altezza in cabina di 1,85 metri. Risulta quindi accessibile ai più in maniera comoda e per mantenere la fruibilità di movimento, l'ambiente offre solo il letto matrimoniale a prua e un mobile cucina a dritta più vari gavoni di stivaggio che non creano ulteriori ingombri.

Naturalmente non manca il bagno in un vano separato, con doccia separata e con la stessa altezza del cielino di 1,85 metri.
Le finiture appaiono di alto livello, con mobili e paratie in finitura rigata e lucidata e en pendant nelle tonalità con i rivestimenti in tessuto beige che ricoprono il resto delle paratie, per eliminare la vetroresina a vista. Con lo stesso intento, anche il pagliolato è rivestito in teak.


Il ponte principale dell'Epica 33 rivela un'enorme estensione delle superfici cuscinate, che è resa tale dal prendisole poppiero che è diviso in due materassini, ma che può diventare a tutto baglio aggiundendo l'apposita imbottitura sul corridoio centrale.

Senza soluzione di continuità si integra il divano rivolto verso il pozzetto, che è in una conformazione a C con la seduta poppiera fronte marcia e altre due sedute estese lungo entrambe le murate fino alle poltrone del pilota e copilota.

Il parabrezza si unisce ai due grandi lucernai poggiati sul piano di prua, per dare maggior luminosità sottocoperta, creando al tempo stesso un effetto ottico di un parabrezza unico esteso fino quasi al vertice prodiero.
Anche in coperta, tutto il pagliolato e la vasta spiaggetta poppiera sono rivestiti in teak, cosi come pure l'intera falchetta.

Dal punto di vista delle prestazioni, come motorizzazione consigliata Epica 33 preve due propulsori Volvo Penta entrofuoribordo V8 da 350 cv che, dai test del cantiere, hanno dato la spinta fino a 44 nodi di velocità massima.
Una punta che lascia presagire un buon range di velocità di crociera, con un bell'andare anche ai regimi di crociera economica.

Volendo, si può scendere di potenza, ma anche salire. Il range di potenza che questo 11 metri può supportare va da un minimo di 2x300 cv a un massimo di 2x420 cv sempre con i piedi poppieri. Chissà se magari arriverà anche una versione fuoribordo.
Epica Yacht è stato fondato nel 2024 da tre amici: Matteo Jaenhert, Giorgio Colombi e Alessandro Menenti. Tutti provengono da famiglie storiche nell'ambito della nautica.

Matteo Jaehnert rappresenta la terza generazione di Nautica Modena, azienda fondata negli anni '50 sul Lago di Garda, e da anni segue la sfera commerciale dei diversi marchi che la sua impresa commercializza.
Anche Giorgio Colombi è nato in una famiglia di imprenditori nautici e lui rappresenta la seconda generazione. Suo padre fondò i Cantieri di Sarnico negli anni Novanta e oggi, la famiglia è dedita a un'altra attività che si occupa della creazione di imbarcazioni personalizzate per scopi militari e per il diporto.
Alessandro Manenti proviene invece dal mondo degli accessori. Da diverse generazioni la sua famiglia produce componenti di alto valore per cantieri navali italiani grandi e piccoli, e lui supervisiona la produzione e la progettazione dei dettagli, dando anche consulenze ai cantieri stessi.

Un bel mix di competenze che, insieme, hanno dato vita a un cantiere nautico di loro proprietà con l'ambizioso progetto di creare barche con un valore aggiunto, di cui questo Epica 33 è l'apripista di una gamma più ampia.
È infatti prevista l'introduzione di altri modelli nella fascia tra 27 e 38 piedi (da 8 a 11,5 metri), e tutti completamente personalizzabili, di cui si sanno già almeno i nomi: Epica One, Epica 30 Spider, Epica 38 T. Si prevede anche una versione T, ovvero con il T-Top, dell'Epica 33.
| Lunghezza f.t. | 10,90 m | 
| Lunghezza scafo | 9,99 m (natante) | 
| Larghezza | 2,95 m | 
| Dislocamento a vuoto | 5.800 kg | 
| Serbatoio carburante | 400 l | 
| Motori | da 2x300 cv a 2x420 cv efb | 
| Persone imbarcabili | 10 | 
| Designer | Marino Alfani | 
Clicca ed entra nel sito ufficiale di Epica Yacht
La Besenzoni Manta sarà uno dei prodotti di punta in esposizione al Cannes Yachting Festival 2025, in particolare nelle versioni Comfort e Class. La Comfort, fra l'altro, vanta anche la nomination al Dame Award 2024, il prestigioso premio che si tiene in occasione del Mets di Amsterdam e che seleziona i migliori prodotti in base a diversi criteri, fra cui progettualità, tecnologia e utilità a bordo.

Non che le altre versioni siano da meno, ma ognuna si differenzia per sue specifiche peculiarità, come per esempio la base di appoggio diretta sul pagliolo o su un piano rialzato e le proporzioni dei braccioli per potervi montare sopra i comandi di gestione della barca, per i quali in alcuni modelli è prevista la predisposizione, mentre in altri sono già monati di serie.
Tutte le poltrone, però, sono accomunate da tanta tecnologia e funzionalità avanzate. Fra queste si apprezzanno le regolazioni elettriche integrate e i comandi touch inseriti nei braccioli.


Schienale, seduta e braccioli formano un supporto ergonomico a cui si aggiunge, sui modelli con piantone a pagliolo, la funzionalità del poggiapiedi ribaltabile. I rivestimenti in pelle o tessuto completano la polivalenza della poltrone pilota Besenzoni Manta.


In particolare la premiata poltrona Manta Comfort dispone di regolazioni elettriche dell'altezza della seduta e del suo scorrimento orizzontale, nonché dell'inclinazione dello schienale con comando touch sui braccioli, che a loro volta sono di ampie dimensioni per lasciare adeguato spazio utile a gestire i comandi col braccio in appoggio. E sempre per avere tutto a portata di mano, sugli stessi braccioli è previsto anche l'alloggiamento per la ricarica wireless del cellulare.




Lo schienale è alto e al suo vertice campeggia un poggiatesta a tutta larghezza che, insieme al poggiapiedi, danno supporto al corpo praticamente su tutta la sua estensione. Naturalmente non manca la possibilità di inserire anche i comandi della barca, come le manette e/o il joystick.
Stessa cosa per la versione Class, che si differenzia dalla Comfort per alcuni elementi che qui sono optional (esempio la ricarica wireless del telefono), ma soprattutto per essere più compatta, quindi più facilmente adattabile a spazi ristretti, senza sacrificare né tecnologia né tutto il comfort dei comandi sui braccioli.




Guarda tutte le poltrone pilota del catalogo Besenzoni sul sito ufficiale dell'azienda
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Frauscher da Collezione è l'iniziativa varata di recente dal cantiere gardesano Feltrinelli, che è dealer unico per l'Italia delle barche austriache, ed è focalizzata nel ridare nuovo lustro ai Frauscher d'epoca che sono usciti di produzione, non "semplicemente" restaurandoli, ma introducendo anche quegli elementi di attualità, come per esempio sistemi elettronici attuali, pelli, tessuti e legni in stile moderno, che le possano mettere sullo stesso piano delle barche di oggi, pur mantenendo l'autenticità del loro fascino vintage.
In quest'ambito, il Cantiere Nautico Feltrinelli ha ultimato e consegnato al suo armatore un esemplare del 2006 di un bellissimo Frauscher 686 Lido, che è stato soggetto di diversi interventi di refit specifici e che all'atto pratico l'hanno fatta passare da una barca "di serie" di vent'anni fa a un modello one-off dei giorni nostri. Un Frauscher da collezione, appunto.

Non a caso, ogni esemplare che entra a far parte del “Collector’s Corner” reca una targhetta "1 of 1", che certifica la configurazione unica e irripetibile e che, oltre a valorizzare la storia, contribuisce a mantenere, se non anche ad alzare, il valore della barca sul mercato.
L’intero impianto elettrico è stato ricostruito integrando la strumentazione analogica con quella elettronica tramite l'introduzione del Glass Cockpit, che è il sistema sviluppato insieme da Garmin e Volvo Penta, perché nuovo è anche l'equipaggiamento dei motori, che vede un Volvo Penta V8 a benzina di 300 cv.
Da qui si è creato un ecosistema integrato fra elettronica, motore e pure l'impianto audio Fusion-JL, che possono essere gestiti in plancia tramite il display touch screen di 8 pollici. Il sistema audio, inoltre è dotato di interfaccia Bluetooth per poter selezionare le funzionalità anche dai device mobili.
Dal punto di vista estetico, i restauratori di Feltrinelli hanno riverniciato lo scafo con uno dei colori della palette attualmente in uso per le barche in catalogo del cantiere, ed è il Bentley Steel Blue, mentre la tappezzeria è stata sostituita e rifinita con il dettaglio “diamond stitch” con l’aggiunta del logo “Collector’s Corner”, caratterizzato da una F stilizzata , e ricamato sui poggiatesta dei sedili di pilota e co-pilota.


Novità anche sul fronte del calpestio, dove è stato inserito il teak nuovo ed è stata perfino allungata la plancetta di poppa, per aumentarne la funzionalità, ma naturalmente stando attenti a non stravolgere la linea tradizionale del motoscafo.
Infine la carena è stata opportunamente rinforzata e, anche in questo caso, senza modificarne le linee e le proporzioni, che ne avrebbero potuto pregiudicare il proverbiale stile di navigazione che, davvero, caratterizza tutti i Frauscher.

Più in generale, ogni dettaglio è stato trattato nel pieno rispetto dell'identità originale dei motoscafi Frauscher, in questo caso del 686 Lido, e con la cura artigianale che ci si aspetta da un cantiere con cento anni di storia nella nautica, come li ha la famiglia Feltrinelli da svariate generazioni.
Il lavoro di restauro è stato svolto a Gargnano sul Garda, dove ha sede Nautica Feltrinelli, tra l’inverno del 2024 e la primavera del 2025, giusto in tempo per poter sfoggiare la barca al Salone Nautico di Venezia in uno stand totalmente dedicato e creato apposta per esaltarne il fascino, ma anche l'importanza storica e gli interventi per mantenerla tale per gli anni a venire.

La cerimonia di varo, invece, si è tenuta a Menaggio presso Nautica Navalia, uno dei centri selezionati che affianca Frauscher Italia nella cura e nell’assistenza post-vendita delle sue imbarcazioni, sempre in contatto con la sede sul Garda.
“Il progetto di refit della Frauscher 686 Lido, in linea con lo spirito del “Collector’s Corner”, ci ha permesso di valorizzare uno dei modelli storici del marchio, dimostrando quanto essi siano ancora attuali in termini di prestazioni, fascino e valore sul mercato - afferma Mauro Feltrinelli, proprietario insieme al fratello Dino dell'omonimo cantiere che con Frauscher ha un legame profondo nato proprio sul Garda - Per questo, desideriamo incoraggiare gli armatori Frauscher a prendersi cura delle proprie barche, anche quelle più datate, per favorire la loro longevità con un investimento che continua a dare valore nel tempo. Rinnovare un modello come questo significa restituirgli nuova energia, con la stessa sicurezza e il comfort di una barca nuova, ma con tutto il fascino del design originale”.

Clicca ed entra nel sito ufficiale di Nautica Feltrinelli
Scopri tutti i modelli Frauscher passati e attuali sul sito ufficiale di Frauscher Italia
Qualità, efficienza, tecnologia, prezzi sempre trasparenti e sostenibilità sono i capisaldi su cui il neonato cantiere Breva Marine fonda la sua attività per offrire gommoni di alto livello e crearsi subito una solida reputazione nel mercato nautico. Una reputazione che in realtà per il management è già ben consolidata, perché dietro al nuovo brand ci sono persone di lungo corso nella nautica. Un nome su tutti è quello del Ceo Cinzia Grottoli, il cui curriculum è carico di oltre vent'anni di esperienza nella nautica in diversi cantieri, alcuni dei quali improntati al mercato del lusso.




Del resto non è un caso che il cantiere non si presenti al lancio con un solo modello, bensì con una gamma già ben nutrita, che si potrà toccare subito con mano già dall'imminente Cannes Yachting Festival a settembre 2025.

Più nel dettaglio, sono ben tre le fasce di prodotto destinate ad altrettanti mercati: c'è quello dei tender, dove proporrà tre modelli da 3 a 4 metri (il Breva 300, 335 e 400), c'è poi quello dei gommoni da diporto giornaliero, con due rib da 6 e 8 metri (Il Breva 630 e 800), e infine il mondo dei maxirib cabinati, con il Breva 1100 di 11 metri (ed è natante) e il Breva 1300 di 13 metri.
Non ci sono ancora dettagli precisi sulle caratteristiche specifiche di ogni gommone, ma si può già dire che avranno soluzioni inedite di allestimento e saranno tutti improntati a una certa classe non solo in fatto di stile, ma anche di servizio al cliente.
Breva Marine ha infatti deciso di adottare solo finiture di alto livello per tutti i battelli e una dotazione completa degli arredi, il tutto a prezzi che non si prevedono eccessivamente elevati, perché il listino comprenderà soluzioni a pacchetto che il cantiere promette essere concorrenziali.

Ma il listino prevede anche soluzioni su misura che fanno capo alla possibilità offerta sui due gommoni cabinati, di poter configurare il pozzetto e la cabina in base alle richieste degli armatori.
Il tema della personalizzazione ha un peso fondamentale nella filosofia di Breva Marine ed è per questo motivo che nel suo stabilimento produttivo di oltre 2.500 mq situato a Grezzago, che si trova sul tragitto fra Bergamo e Milano, ha istituito una speciale Mood Room.

Qui il cliente sarà accolto per elaborare la personalizzazione del suo gommone con l'assistenza degli specialisti del cantiere, ma ancora di più, potrà toccare con mano i materiali e gli accessori, perché nella Mood Room saranno esposti tutti gli elementi.
Si potranno quindi assaporare al tatto i tessuti e i legni, si potranno provare gli strumenti elettronici, sentire i suoni e i profumi e scoprire dal vivo i principali optional per essere immersi in anteprima negli ambienti del proprio gommone ed essere così ancora più sicuri delle proprie scelte.

Marina di Verbella è uno dei porti più quotati del lago Maggiore, non solo per la completezza dei servizi e per la sua grande area verde in cui spicca un bellissimo ristorante panoramico con piscina, ma anche perché è in una posizione assolutamente strategica.

È infatti a Sesto Calente, in provincia di Varese, nel tratto autostradale a metà fra Milano e l'aeroporto di Malpensa, in una posizione che la rende quindi comodissima da raggiungere sia dal capoluogo lombardo sia da città più lontane che comportano lo spostamento in aereo.

Anche su queste basi Breva Marine ha scelto Marina di Verbella per istituire il suo Show Room in uno spazio espositivo fisso, dove poter visitare e provare i gommoni in qualsiasi momento dell'anno, prendendo semplicemente un appuntamento.
Per la realizzazione della nuova linea di gommoni Breva Marine ha scelto i suoi partner tecnici fra le aziende di alto livello.

Nello specifico, ha scelto di avvalersi della collaborazione di Orca Pennel & Flipo, Raymarine, Hertz, Italdek, Spradling by General Plastic, Quick, Platinum, MDU Milan Design ulpholstery Atelier, Toti Tappezzeria Nautica, Treemme Rubinetterie.
Fra i partner non mancano certo i brand di fuoribordo, grazie ai quali il cantiere potrà offrire package particolarmente interessanti sia sotto il profilo tecnico che economico.
Qui il sito ufficiale di Breva Marine
